Che lo Scettico sia sempre stato bravo nel marketing é risaputo, ogni volta che ci trasporta a vivere in un angolo di mondo diverso, sa promuovere luoghi, usi e costumi, tradizioni culinarie della destinazione che, dopo qualche giorno, tutta la famiglia é convinta che diventare abitanti della nuova città, regione, nazione é un sogno individuale e coltivato da tempo.
Questa volta si é superato. Volo perfetto con pranzo pensato e creato da uno chef stellato a bordo, mentre io ero restata ai vassoietti con l'insalata plastificata. Sedile che si trasforma praticamente in un letto e che,volendo, ti massaggia pure. Pulsantini ovunque che ci ho giocato tutto il viaggio e avrei avuto bisogno di due o tre ore ancora per usarli tutti.
In fase di atterraggio le nuvole sotto si sono dissipate e i laghi, che dominano questa parte di mondo, hanno iniziato a brillare. Una luce dorata come fosse di tramonto anche se eravamo ad inizio pomeriggio e verdi e gialli a profusione.
Detroit, dal finestrino é un grumetto di grattacieli sbrilluccicanti, anche loro, un grumetto di totem resi ancor più giganti dalle costruzioni basse che si estendono a perdita d'occhio.
Welcome at home! É stata la prima scritta, enorme, che mi ha accolto subito dopo il controllo scrupoloso del passaporto, delle impronte digitali con foto di rito.
Certo non era proprio, proprio pensata per me la scritta ma per i veterani delle varie guerre, comunque l'ho trovata benaugurante.
Il tocco da maestro lo Scettico lo ha tenuto peró per la serata: con un tramonto blu e vermiglio mi ha portata a visitare una subdivision, un domaine lo definirebbero i francesi, dove c'è una casa in vendita, quella vicino al suo ufficio, per capirci con chi avesse letto i post precedenti, una casa enorme da fuori ma che é in perfetta sintonia con le sue vicine, enormi pure loro. Improvvisamente nella luce rosata sono apparse, loro, cinque meravigliose cerve, tranquillamente al pascolo nel giardino di casa, occhi tondi e grandi orecchie con pelo color crema, attente e timorose ma senza panico, mi hanno guardato con interesse poi, elegantemente, con qualche balzo si sono spostate dai vicini.
Lo Scettico mi ha sorriso sornione e poi sottovoce ha finalmente detto: benvenuta in Michigan!
voglio anche io sentirmi dire con un sorriso sornione " benvenuta in ...."
RispondiEliminaSe vieni a trovarmi te lo diró....benvenuta!
EliminaChe Maestro lo Scettico... mi sembra che devi accettare!!!
RispondiEliminaFatto cara Renata! Come potrei lasciarlo da solo nel nuovo mondo? ;)
EliminaCome si fa a non amarlo????? Sei una donna fortunata ^_^
RispondiEliminaÉ vero Margherita...lo so! Un bacione
EliminaCara Mìgola, una scelta è quasi obbligatoria!!!
RispondiEliminadeciditi in fretta, cara amica.
Ciao e buona serata.
Tomaso
É giá deciso caro Tommaso! Qui si migra...un bacio
EliminaMa sei già lì ? E io che stavo qui a vigilare il blog pensando "chissà quando la risentiremo !". Visto il racconto, direi che se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, ti aspetta un'esperienza favolosa. Ciao :). Marilena
RispondiEliminaSperiamo Marilena! L'inquietudine resta comunque... Comunque continua a vigilare sul blog, grazie! ;)
EliminaCiao Mìgola, che citta` e` quella della fotografia nella tua home page? Innsbruck?
RispondiEliminaPer il resto hai descritto bene il senso di accoglienza alla frontiera USA ed anche la presenza abbondante di animali semi-selvatici.
Inoltre la prima volta in USA mi ha colpito la coesione di quella gente: essi sono un popolo.
Le differenze etniche, religiose e politiche passano in secondo piano rispetto al loro attaccamento all'America.
Ciao Giuliano
EliminaBenvenuto! La città nella foto è Strasburgo, cittá da dove partiró a brevissimo verso nuove avventure come avrai capito! Hai ragione e non é solo un gesto quello di mettere la bandiera ovunque...
L'unica negativa ... ma quanto sei lontanaaaaaaaaaaaaaaa
RispondiEliminaLontanaaaaa? Dipende dal punto di vista. Ora un mio amico deve stare due mesi ininterrotti in Antartide. Detroit? Dietro l'angolo. :-)
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