Suzanne Valadon non è Suzanne quando, bimba di strada, gira per i quartieri poveri della Butte ma Marie-Clementine figlia illegittima di una donna restata precocemente vedova.
Marie è bella, disinibita, trasgressiva, determinata a non restare una povera donna come la madre.
Marie sa sedurre gli uomini, gli uomini la seducono, la disegnano, la sognano e lei diventa
la modella di Renoir.
Poi incomincia a disegnare, disegna la madre e si firma Suzanne Valadon, un nome che le piace, che suona bene.
A diciotto anni aspetta Maurice, un figlio non voluto e figlio di nessuno.
Diventa la modella di Puvis de Chavannes, ne diventa l'amante ma una sera, in un cabaret buio e fumoso, incontra Miguel Utrillo y Molins studente di agronomia e pittore per diletto. La passione li avvolge, vivono una vera vita bohème, litigano, pitturano.
Lui è catalano, geloso, vuole Marie tutta per se ma lei adesso è Suzanne, è un'artista ormai e di quest'uomo resta solo un nome per il figlio che diventerà Maurice Utrillo.
Degas la spinge ancor più a dipingere, la accoglie nella cerchia dei "pittori", le dona una specie di benedizione e lei dipinge il piccolo e gracile Maurice, nudo, triste, solo.
La sua mamma posa per Toulouse-Lautrec e i ragazzi del quartiere si prendono gioco di lui, dei suoi tic, della sua magrezza.
Maurice beve, beve sempre più ed è violento, si scaglia sulla madre con un coltello.
Lo internano.
Quando esce, Suzanne lo porta con lei in Rue Cortot e gli insegna le basi della pittura, per distrarlo, per calmarlo, per tenerlo lontano dall'alcol.
Ma Maurice beve, beve il profumo di Madame Gay, l'ostessa che gli versa il vino, arriva a bere l'alcol della lampada con cui si fa luce.
Regala le sue tele per una bottiglia di vino.
Quello che ama è disegnare case, sempre case, strade, chiese, muri, con precisione, senza tralasciare dettagli.
Pitturare è come costruire e lui vuole essere un muratore.
Adesso Suzanne vive con André Utter, idraulico, elettricista e pittore per passione. Utter ha l'età di Maurice ma che importa, lei non ascolta le malignità della gente, è un amante giovane, bello, biondo e appassionato.
Lei lo dipinge nudo nei sui " Lanciatori di reti" . Una tela di tre metri dove André è un dio greco.
E Maurice? Cosa pensa di questo amore chiaccherato con un suo amico di gioventù diventato suo patrigno?
Maurice beve, beve l'etere quando tutti gli negano un bicchiere di vino e dipinge, dipinge le sue strade popolate di fantasmi senza volto.
Maurice non dipinge mai un volto, le sue strade sono per lo più deserte o attraversate da figurine minuscole, irriconoscibili.
A Montmartre tutti lo chiamano Mau-Mau.
Diventa una figura scheletrica che ricorda uno spaventapasseri, è lui stesso una delle sue figurine anonime che attraversano il quartiere nelle sue tele, che vagano senza meta e senza compagnia.
Ma Utrillo dipinge anche il cielo, dei cieli da incantare, da temere come prima di un temporale, cieli rarefatti o carichi di tensione, cieli che ti tolgono il respiro.
Ps.
Immagini raccolte dal web e pronta a restituirle se richiesto