Pagine

giovedì 30 agosto 2012

Krav maga alsaziano

I pochissimi affezionati e storici lettori di questo blog sanno, da un vecchio POST ancora splinderiano, che il  vicino di casa pratica il krav maga in giardino.
Da quanto ho potuto appurare un misto di arti marziali con il sigillo di garanzia  del mossad.
Insomma una roba da tosti che si pratica con almeno un altro tosto disposto a prenderle e di tanto in tanto a darle.
 Appena approdati in questa nuova casa, Peloso ed io ci inquietavamo durante le giornate delle kravmagate. Gemiti, colpi, intercalari in un francese che Victor Hugo non avrebbe approvato, lamenti.
Peloso accorreva alla rete divisoria e, con tutta la pazienza che il suo statuto di pastore gli concede, cercava di convincere i duellanti ad una risoluzione pacifica. Io restavo in ascolto cercando di capire se il gemito degenerava...
Adesso, a distanza di due anni, Peloso ed io lasciamo scorrere il sangue...con una certa noia.

Pantegane...

Le pantegane correvano, ubriache di paura, attraversando il giardino nelle sere di fine estate.
 Bestioni grigi, con gli occhietti piccoli, piccoli e gialli ma solo nel mio ricordo, che non seguivano più le normali regole della discrezione scritte nei loro millenari codici genetici.
 Si buttavano nel prato cercando scampo da una distruzione totale.
Una, più terrorizzata delle altre, se possibile, si rifugiò tra i piedi di mio nonno che dovette prendere il Tavor della nonna, in dosi assurde, per calmarsi.
 Era uomo di grande coraggio, diceva nonna.
Facevano piccoli gridi acuti  quando trovavano ostacoli e si lasciavano dietro uno strano odore di polvere ma anche questo credo sia una distorsione dovuta alla mia fervida fantasia infantile.
Le sere magiche delle pantegane, così mi piaceva pensarle, furono per me come partecipare ad un safari in Africa, essere testimone di un esodo biblico, guardare una migrazione ciclica.
Ma da dove vengono?
Ma dove vanno?
La risposta scientifica narrava di una antica villa che stavano abbattendo a pochi metri da noi.
La fuga delle pantegane resta un mistero insoluto nella mia fantasia bambina.

Perchè vi racconto questo?
Seguire un blog comporta anche l'onere di sorbirsi ricordi a caso dell'autore.
 Come sedersi su una panchina nel parco con un vecchietto nostalgico e ascoltare ricordi random. Siate felici che non ho vissuto periodi di guerra ma sappiate che ho ascoltato tanto da ragazzina...ne so tanti di seconda mano.

mercoledì 29 agosto 2012

La montagna...

 La montagna è fatica, fatica che ti devi appoggiare, fatica che ti abbassa lo sguardo, fatica che ti piega e ti stringe il fiato.















Lei ti guarda, ti scruta, ti lascia passare anche quando tu ti senti inadatto e piccolo e indiscreto.




Ti ascolta se vuoi parlarle ma non servono parole perchè parla la lingua dei segni, i segni della natura.





Ti accoglie, ti porta oltre e dietro ogni sasso ti obbliga ad aprire gli occhi.




La montagna è rigore, serietà, doveroso rispetto, saggio timore.




È colore, profumo che ti riempie il naso, solletica il palato. È promessa di gusto.



È verde e azzurro, bianco e grigio e altri colori ancora che il tuo occhio deve cercare e mescolare come una tavolozza divisionista.



È legno che diventa preghiera.




È una strada che si snoda e si biforca, una strada che diventa sentiero, e due e tre sentieri che si incrociano e ti lasciano seguirli.



La montagna è un libro che si legge con i piedi e con le mani, oltre che con la mente...

Senza fretta...

lunedì 27 agosto 2012

In società...


Tanta gente, mani da stringere, visi da ricordare:
Buongiorno! Piacere!
Piacere!
Sono la mamma del Tecnico! Piacere!
Buongiorno!
Sono il papà del Tecnico!
Buongiorno! Piacere!
Piacere mio sono la mamma del Tecnico!
Piacerissimo anche mio, sono il papà del Tecnico!
Piacere, buongiorno, sono la mamma del Tecnico!
Piacere, piacere sono il marito della mamma del Tecnico!
??
Ma ti pare il caso?
Era per cambiare formula...

Cucciolo dall'altra parte della folla:
E io sono adottabile?
Ma no, è che qui conoscono tutti il Tecnico...
Ah!
Piacere, sono il figlio di nessuno ma fratello del Tecnico!
Non fare lo spiritoso che c'è già tuo padre!


giovedì 23 agosto 2012

Corto

Quello che riesco a mettere a fuoco è che tutto è corto. Sarà il caldo ma il Mìgola-pensiero in questi giorni è basico, lento, noiosetto e poco leggibile. Se volete continuare a leggere non dite che non vi avevo avvisato...
Tutto è corto, dicevo, è corto il momento di goduria che va da quando suona la sveglia e ti rendi conto che è il momento più fresco, silenzioso, profumato della giornata, a quando devi mettere fuori i piedi dal letto e convincerli a camminare. Ultimamente ho i piedi tondi la mattina, ma tondi sotto, che ho l'impressione di essere uno di quei pupazzetti che dondolano in tutte le direzioni e sembrano rovesciarsi da un momento all'altro e non succede mai perchè c'è dietro qualche legge fisica che alle sei di mattina non posso spiegarvi.
E quando i piedi tondi toccano il suolo il momento magico è chiaramente finito, perchè è corto.

È corta la mattinata che ti sembrava eterna alle sette e con duemila propositi e cose da fare e poi sei già all'ora di pranzo che ne hai fatte due ed erano quelle in mezzo alla lista e ne rimangono ancora millenovecento e qualche che non sto li a fare conti che la mattinata è corta.

È corto il carrello della spesa che sembra enorme ma poi ci cacci dentro 6 pacchi d'acqua, 2 di birra, i rotoloni di carta enormi che asciugano tutto ma non voglio fargli pubblicità inutile, 1 anguria, 1 baguette, 1 piantina di basilico e sei già pronta per la cassa, quella dove si paga naturalmente e le casse francesi sono forse l'unica cosa luuuuunga della giornata.
 Le cassiere francesi sono campionesse mondiali, senza alcun bisogno di doping, di lentezza acrobatica e alcune praticano anche la specialità lentezza acrobatica sincronizzata con la compagna della cassa a fianco, facendosi segnali segreti per portare avanti il nastro trasportatore in sincrono perfetto cercando di far cadere la bottiglia di latte a sinistra con quella di birra( mia) a destra.
Le cassiere francesi sono multifunzione: mangiano, bevono, si limano le unghie, si specchiano, ribevono da bottigliette strane liquidi rosa(?), non sorridono, fanno domande inutili su prezzi inesistenti: ha visto quanto costa? No! Non c'è il prezzo! Quindi? Non si ricorda quanto costa? No! Più o meno? Più o meno!!?? E quindi poi lei cosa mi schiaccia come tastino? C'è quello del più o meno? No! Tanto lo so che sta cercando di vincere la gara di singolo acrobatico di oggi...
Le cassiere francesi sono finte, sono dei replicanti non programmati per problemi diversi da quelli del passaggio di prodotti con biiip prefissato, per ogni altro problema parte la risposta base: si rivolga all'accueil all'entrata a destra!
Guardi ho involontariamente rotto un vasetto mieloso, appiccicoso...si rivolga all'accueil!
Ho volontariamente fatto franare tutta la piramide di arance...si rivolga...
C'è uno che rantola nel corridoio C, quello dei dadi...ok lo lascio rantolare! Grazie!

È tutto corto. 

Le cassiere francesi sono...
Non sono corte.

Il senso di questo post? Non c'è. Vi avevo avvisato, per le lamentele rivolgetevi all'accueil!



martedì 21 agosto 2012

Invidie


Ecco, diciamo che io sono contentissima di essere nata donna, diciamo che essere madre è il dono più grande che mi è stato fatto, diciamo che di natura non sono invidiosa...
ma tutte le volte che ascolto un coro della montagna vorrei essere un uomo.
I cori della montagna mi danno i brividi, come solo qualche aria d'opera riesce a fare, mi trasportano, mi cullano e al contempo mi mettono allegria.
E poi mi vanto molto del fatto che ero vicina di casa di uno dei fondatori del coro della SAT e andavo con mia nonna a fare merenda a casa sua e, a volte, lui, seduto in giardino canticchiava proprio questa e adesso la canto io, spesso.

Ma faccio la vociona, giuro!

lunedì 20 agosto 2012

Fino in cima...


Si va in montagna per essere liberi
per scuotersi dalle spalle tutte le catene
che la convivenza sociale impone
per non inciampare ogni due passi
in imposizioni e proibizioni
Si va in montagna anche per sbizzarrirsi
una buona volta e
immagazzinare nuove energie

Tita Piaz
il Diavolo delle Dolomiti

mercoledì 1 agosto 2012

Citazioni e sfoggio di cultura...



Ci sono un sacco di riferimenti in questa breve sequenza...
La gioia di ritrovarsi, gli abbracci, la salita, il ruggito dello Scettico davanti al mezzo litro di birra al rifugio...

e per terminare con un'altra citazione colta...Se vedemio!