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martedì 31 gennaio 2012

Piccole battaglie

Ognuno combatte le sue battaglie.
Anche piccole.
La mia, piccolissima, la combatto in questo momento su Facebook, contro i cliccatori compulsivi.
Contro la pigrizia mentale, l'incapacità di porsi in un atteggiamento critico, un minimo eh, non pretendo una dissertazione filosofica sui grandi temi dell'esistenza.
CONDIVIDERE. Questa è la parola d'ordine di FB: condividi, clicca, dimmi che sei in accordo con me. Adesso il massimo della paranoia è: "lo so che la maggior parte di voi non avrà il coraggio di condividere questo link..."
Coraggio?! E che coraggio ci vuole a condividere il fatto che i malati di cancro mi provocano un sentimento di infinita tristezza, compassione, tenerezza, angoscia, nostalgia per chi ci è passato attraverso con dignità. E che coraggio ci vuole a condividere foto di bambini calvi per una chemio?
Adesso gira la foto di una povera bimba piena di ematomi in faccia, titolo: Non si picchiano gli angeli!"
E tutti giù a condividere.
È, come volevasi dimostrare, una bufala:
http://retetre.rtsi.ch/index.php?option=com_content&task=view&id=4085&Itemid=62

Una delle tante.
 Catene di S. Antonio che si nutrono della buona fede della gente ma permettetemi di dirlo, soprattutto della stupidità della gente.
E io sono stufa.
Anche i link prefabbricati mi urtano i nervi. Frasi sdolcinate accompagnate da foto o disegni inguardabili: angeli, tramonti sovraccarichi di colorini pastellosi, bimbi obesi vestiti da pagliacci e infilati in oggetti vari, cuccioli messi in pose a dir poco ridicole, amanti prefabbricati nudi e in pose pseudoerotiche.
 E ogni volta mi chiedo chi si nasconda dietro a pseudonimi come: La forza dell'amore, Crazy Lady, Love me... e mi diverto a immaginarmi un omone obeso, pelato e ruttante che prende per i fondelli tutte 'ste giovincelle con gli ormoni iperattivi e innamorate dell'ammmore.
E basta!
 Raccontatemi di voi.
 Sono su FB per tenere i contatti con le persone che mi interessano, per "condividere" momenti della mia e vostra vita, per comunicare, sorridere, informarmi. Ditemi come va, cosa fanno i vostri figli, cosa succede da voi, scrivetemi poesie vostre, pensieri VOSTRI, mettete foto VOSTRE, "condividiamoci" veramente!
Di Crazy Lady...non me ne frega una cippa!

venerdì 27 gennaio 2012

Dietro l'angolo...



A pochi chilometri dalla mia porta di casa.
Tra boschi magici e case di fiaba.
Nel silenzio della natura e degli uomini.
Io ho sentito le loro grida che superavano il tempo
 e ho sentito il loro calore nelle stanze vuote.



mercoledì 25 gennaio 2012

Ci sono luoghi...

Ci sono luoghi dove potrei stare per sempre, luoghi dove il respiro si espande e senti l'aria che si sistema, prende posto nei polmoni e ti infonde benessere.
Ci sono tanti luoghi dove potrei sedermi e restare immobile per ore, come in un fermo immagine ma senza noia.
Ci sono posti che ti chiedi se ti appartengono solo per affinità o se li possiedi per diritto ante nascita. Ti guardi intorno ed ogni cosa, casa, albero, sasso sono in perfetta armonia, esattamente come avresti voluto che fossero e pensi che forse, in qualche altra vita, hai collaborato, in qualche minimo modo, perchè, veramente, quella cosa, casa, albero, sasso fossero come sono adesso.
E in ogni luogo, così, faccio promesse di futura vita. Mi guardo in giro e penso: qui verrò a passare gli ultimi anni della mia esistenza. Lo so che non sarà così ma non è quello che fanno gli amanti? Giurare cose impossibili? Ed io, in quel momento, amo, amo quel luogo.
Ci sono luoghi che ti entrano nell'anima, spazi che ti accompagnano e che si infilano nella mente per paragonarsi vezzosamente con altri paesaggi, reali o immaginati.
Ci sono tanti luoghi che non rivedrò più ma che porterò nel cuore, come un vecchio amore mai dimenticato, che ti scioglie in un sorriso quando ci ripensi.
Ci sono luoghi in cui passeggerò solo con il ricordo, ma non per questo saranno meno perfetti, anzi, se ci sarà bisogno aggiungerò un tono di azzurro, metterò a posto un sasso, che qualcuno di distratto mi ha spostato, solleverò un vaso, farò spostare qualche passante, perchè lo sanno tutti che io odio vedere persone nei miei paesaggi e, magari, ci aggiungo un pizzico di brezza che, si sa, profuma il panorama.
Ci sono luoghi che vorrei raccontarvi.

lunedì 23 gennaio 2012

Una descrizione per un premio...

Ho gli occhi azzurri e questo azzurro ereditato mi ha, a volte, facilitato la vita. Adesso uso i miei occhi con minor sfrontatezza  e il colore si schiarisce, come nelle statuine segnatempo. Diventeranno rosa?

Ho un brutto carattere ma una famiglia paziente che ha capito che non sono un fiume in piena ma solo un torrente primaverile: presuntuoso e innocuo.

Amo la montagna in tutte le sue sfumature e colori, in tutte le sue stagioni, ne amo i profumi e i suoni, ne amo i sapori.

Ero una grande lettrice, quasi bulimica, sono ora una lettrice controllata e limitata dalla mia possibilità di approvigionamento poichè leggo solo in italiano, purtroppo. Anche il leggere serale, a letto, grande piacere della vita, è ora limitato dalla vista che sembra appannata...ma non voglio sentire la parola: occhiali! Chiaro?

Canto canzoni degli anni '30 e '40 che mi procurano un sentimento di nostalgia felice. Disponibile a fornire titoli su richiesta.

Amo i cappelli e le borse.

Non ho mai avuto un motorino ne una bici quando ero giovane, da un mese ho imparato a guidare la moto. Superare i propri limiti è una botta di enegia e di autostima.

Ogni cosa ha un prezzo, anche i premi. Il premio che mi è stato consegnato da una giovanissima ed entusiasta blogger aveva un prezzo più alto per voi lettori, forse, che per la ricevente:sette punti per raccontarsi, sette pennellate per descriversi. Eccomi.
Dovrei premiare altri blog ma mi prendo un po' di tempo per meditare. Grazie Mem!

mercoledì 18 gennaio 2012

Felice il popolo che non ha bisogno di eroi (B. Brecht)


No, non è che non ne abbiamo bisogno, è che ne siamo talmente privi, di eroi dico, che basta poco per diventarlo in questa Italia di faciloni, sbruffoni, palestrati fuori e bamboccioni dentro.
Questa cultura dell'antieroe l'abbiamo inventata proprio noi, noi mamme italiane con un lavoro ai fianchi lento e inesorabile.
Abbiamo allenato i nostri figli con frasi tipo: non ti preoccupare, ci pensa la mamma! non ti immischiare, ci pensa mamma! hai mezza linea di febbre stai al caldo! Non è colpa tua! Vado io, parlo io alla maestra che non ti capisce! i prof ti hanno preso di mira! ti cerco la raccomandazione!
Un lavoro su larga scala, minuzioso, che ha creato un modello "made in Italy" che non teme confronti.

Tanti anni fa, una giovane mamma italiana, appena sbarcata in Francia, si lamentò con la bretone maestra dell'asilo che lasciava giocare  i bambini al freddo, con la neve, con la pioggia, per lunghissime ricreazioni, cosa assolutamente inconcepibile nel piccolo asilo della Brianza da dove era partita. "Ho ripreso il bimbo fradicio e ghiacciato!" disse, un giorno, in un francese maccheronico ma con un tono alterato. La bretone scosse la testa annoiata e rispose: " Ma è possibile che siete sempre e solo voi, mamme italiane e spagnole, a lamentarvi?!"

Anni dopo sorridevo quando le giovani mamme, fresche di trasferimento, si lamentavano di ricreazioni che assomigliavano, nella loro testa, a esercitazioni della Legione straniera.

Cosa c'entra una ricrezione al freddo con gli eroi? Poco o niente ma quella frase, prima mi ha ferito, poi mi ha fatto pensare e paragonare spesso le mie ansie italiche con quelle di altre mammitudini ( fusione di mamma e latitudini!).
Ho corretto la rotta spesso in questi anni, ho arginato le mie ansie, ho tolto strati e non solo di abiti, ho dato spinte anche quando avrei voluto trattenere, non ho ascoltato lamentele e ho fatto fronte unico con le varie bretoni e normanne di turno.
Ho cresciuto degli eroi? Non lo so e spero di non doverlo scoprire mai. Ma spero di aver aiutato due maschietti a diventare uomini.

lunedì 16 gennaio 2012

Ieri sui Vosges respiravo aria di casa...


E camminando si chiese: comme possono il ghiaccio e la neve scaldarmi il cuore?

giovedì 5 gennaio 2012

Iniziamo bene

Son malata. Ciò il rafretore. Ciò forse una linea di febre.
Vale come scusa per non scrivere il secondo post?

mercoledì 4 gennaio 2012

Voilà!

Casa nuova, tutto da rifare. Mi sento spaesata. Quanto è difficile ricominciare.