È restato in quella piazza tutto il giorno.
La vita gli scorreva davanti, i bambini lo sfioravano, per gioco o per dispetto.
Incredibilmente giovane, con mani troppo morbide per una vita così ruvida.
E le spalle magre, appuntite, spingevano verso l'alto la maglia sporca.
Scapole come abbozzi d'ala, voli restati in sospeso, intrappolati dal sonno.
Avrei voluto svegliarlo ma non avrebbe capito.
Ho cercato, allora, di entrare nel suo sogno.
Che bel post. In genere queste persone le vediamo ma non le guardiamo, il contrario di quello che hai fatto tu.
RispondiEliminaGrazie Pyp il mio sguardo è sempre empatico verso queste persone perché una parte di me si sente veramente senza fissa dimora e ogni volta mi chiedo che tipo di vita li abbia condotti fino a quel porto. Un abbraccio
EliminaHai scritto e illustrato una cosa praticamente da Premio Pulitzer, amica mia.
RispondiEliminaUn abbraccio delicato, a te e a lui.
Zio...il tuo complimento mi intenerisce perché vuol dire che hai, come sempre, capito quello che volevo raccontare...grazie.
EliminaCara amica, m ero ripromesso di non commentare più prima di una tua visita che manca ormai da molto. Promesse da marinaio, come vedi.
RispondiEliminaSoltanto per dirti che la foto è semplicemente SUPERLATIVA, chiunque l'abbia scattata.
Tu sì che ti sei rinchiusa in una gabbia di sicurezza per me inacessibile!
Ciao.
Guido
Guido, nessuna gabbia ma sempre di corsa e con poco tempo! Passo sul tuo sito ma é vero che non commento da un po', mi scuso...la foto é mia! Porta pazienza con me arriveranno tempi piú calmi! Un abbraccio
EliminaComplimenti allora per quella bellissima foto. Io porto pazienza ma rimane il fatto che davvero non riesco più a scriverti se non come "anonimo": ecco dove sta la gabbia, non sul mio piccolo e povero sito già una volta mandato a gambe all'aria perché privo di qualunque tipo di gabbia protettiva.
RispondiEliminaCiao.
Guido
Al momento avevo creduto che si fosse addormentato con un libro in mano...
RispondiEliminaMi pareva una copertina e credevo fosse qualche autore a me sconosciuto, tale "Don Simon", tipo Don DeLillo per intenderci...Ho cercato su Google e altri non era se non "vino tinto"!
Mi aveva confuso l'immagine quasi bucolica di quel paesaggio da fiaba...
Veramente suggestiva.
Grazie Lilas ! Ha dormito praticamente tutto il giorno, passavo e ripassavo e lui cambiava di poco la sua posizione...
EliminaCon quanta delicatezza hai cercato di entrare nel suo sogno.
RispondiEliminaGrazie Paola...un caro saluto.
EliminaPoesia pura, la foto e il testo che l'accompagna. Straordinariamente bello. Brava!
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