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mercoledì 24 agosto 2022

Marshall

Leggo in questi giorni un libro sulla comunicazione.
 La comunicazione pare sia un grosso problema nella nostra famiglia di questi tempi.
 Strano, pensavamo fosse il nostro punto di forza, invece era il nostro tallone di Achille. 
 Dicevo che leggo un libro, mezzo interessante e mezzo farlocco, interessante negli spunti di riflessione e farlocco nel modo di presentare le sue tesi. Lo scrittore mi ricorda un venditore di quegli aggeggi che tagliano le verdure al mercato,  quelli con davanti chili di verdure tagliate in tutte le forme e dimensioni e che per vendere devono raccontare un sacco di cose inutili e parlano troppo, il mio Marshall (l'autore del libro) è  proprio così. 
Probabilmente perchè la teoria è splendida ma metterla in pratica è possibile solo se sei un personaggio del mondo Disney, quindi Marhall, per convincerci, te la racconta per duecentonovanta pagine e in fondo ci sono pure gli esercizi da svolgere, per vedere se hai capito.
Insomma, in sintesi, Marshall dice che si deve sempre dire i propri bisogni, in modo chiaro e senza fraintendimenti. Mai pretese solo bisogni!
Bisogni. 
Marshall, a me sembrava di avere dei bisogni talmente semplici e scontati che non serviva nemmeno sottolinearli ma se lo dici tu. Inoltre se devo stare a dirteli i miei bisogni ho l'impressione che ho  già fallito almeno venti e passa anni prima e che siamo qui solo a cercare di rattoppare qualcosa che non funziona.
Nel momento che devo chiedere vuol dire che l'altro è parecchio distratto, nella migliore delle ipotesi, o che fa finta di esserlo perchè i tuoi bisogni gli pesano e allora che chiedo a fare. 
Quando si ama veramente qualcuno quel qualcuno li sa perfettamente  i tuoi bisogni, li capisce, li anticipa e non perchè è un genio, semplicemente perchè sono bisogni condivisi.
Mi manchi come io manco a te, ti penso come tu pensi a me, ci sono e so che ci sei. Non ci sono invasioni di campo perchè è un campo unico su cui giochiamo insieme e so che le regole sono date dalla reciproca stima. Finchè c'è stima reciproca il gioco funziona perfettamente ma se qualcosa si incrina allora bisogna mettere pali, linee e pure un arbitro, se necessario. 
Ma è un momento talmente delicato per me che sono facile preda dei Marshall di qualunque tipo.
Dopo questo, in attesa sul comodino, c'è un libro sui tarocchi.