Ho ricevuto sul telefonino una lunga storia che parla di donne, un invito a guardare le altre donne come sorelle. Parole che mi hanno fatto riflettere, che mi hanno intenerito e fatto guardare intorno. Ho visto tanti volti e le ho contate con il cuore.
Sono figlia unica non consenziente, il che vuol dire che ho sofferto molto ad essere sola di fronte al mondo degli adulti.
L'amicizia, per me, era il solo modo per cercare un altro io bambino con cui parlare la stessa lingua. Quando si è piccoli, questo altro io bambino può essere di qualunque colore, rosa o azzurro, poco importa ma quando si cresce questo colore rosa diventa un segnale, una piccola bandiera.
Alle elementari c'era l'angolo bambine con tanto di elastico, salti e coreografie acrobatiche, c'era la corda da saltare e le bamboline tascabili che ripiegate stavano in cartella. I maschi invadevano il resto del mondo. Correvano, si spingevano, inciampavano volontariamente nel labirinto di elastici, ridevano e sapevano di terra e vento ma non si fermavano mai a parlare. Io, abituata al mondo dei grandi, volevo invece raccontare. Il rosa era più disponibile.
Sedute sui gradini del cortile si intrecciavano capelli e storie, vere e inventate, si parlava di mamme e di fratellini (le più fortunate), di regali di Natale ad ottobre e si rideva dell'azzurro che era buffo e invadente.
Più grandi, sempre sedute sui gradini di un mondo diventato difficile, si intrecciavano capelli e lacrime, si parlava di mamme e litigate, di cinema non concessi, di libri proibiti, di mascara rubati alle zie, di discoteche ( le più ardite) e si rideva dell'azzurro che era ancora buffo ma molto intrigante.
Un mondo di complicità colorato di rosa che purtroppo si assottigliava man mano che crescevi.
Poco tempo per sederti sulle scale, forse.
Ma camminando c'è sempre qualcuna che ha il tuo stesso passo e con cui puoi scambiare ancora parole anche se questo azzurro non è più buffo e si è ritagliato uno spazio enorme, si è rosicchiato parecchio rosa intorno e domina il tempo.
Poi ci sono gli anni in apnea. Quelli che passi correndo e ti manca il fiato per i momenti rosa e la frase ritornello è: ti racconterò ...
Le cose da raccontare si accumulano come i vestiti da stirare e chissà perché le storie più rognose continuano a restare in fondo alla cesta, come le camicie plissettate e fai fatica a raccontarle anche ai tuoi ritagli rosa più cari.
Piano piano, rallenti, prendi fiato, vedi due gradini sulla strada e ti siedi un attimo.
Magari non ci sono più tanti capelli da intrecciare ma le storie non mancano e non occorre nemmeno inventarle perché la vita ha una fantasia inesauribile.
E si parla ancora di mamme che siamo diventate e di fratelli che sono cresciuti ( le più fortunate), di Natali complicati ma attesi con la stessa emozione, di figli che crescono, di corpi che cambiano e di questo azzurro che è sempre buffo ma tenero e che a raccontarcelo da una vita ha perso l'aspetto intrigante e misterioso.
Non potrei mai rinunciare ai miei momenti rosa anche perché sono figlia unica non consenziente e reclamo, forte e chiaro, il diritto alla sorellanza.
Una sorellanza che va costruita, protetta, difesa e rivendicata ad alta voce. Io ci credo.
E a tutte le mie sorelle che passeranno di qua e si riconosceranno senza esitazione regalo un sorriso...lo stesso che stai facendo tu.
Ti voglio bene.
Una scritura bellissima ....Grazie mile
RispondiEliminaGrazie a te Renata...tvb
EliminaCara Mìgola, le tue lunghe scritture mi fanno stare molto al PC, ora che mi è capitato un grosso guaio, dovrò limitarmi, sperando che qualcosa cambi.
RispondiEliminaTomaso
Mi raccomando Tomaso...riposati, curati e torna presto con noi blogger! Mi raccomando.
EliminaIO ricambio il sorriso, da figlia non unica ma unica femmina, che ancora crede nella sorellanza.
RispondiEliminaDobbiamo crederci sempre e praticarla tutti i giorni!! Ti sorrido cara!
EliminaL'esperienza della sorellanza per me è storia recente.
RispondiElimina"Prima" avevo amiche, più o meno del cuore durante l'infanzia/adolescenza e più o meno intime in età adulte.
Poi, passato il giro di boa dei 50 anni mi sono ritrovata nella terra di mezzo,dove ho rischiato di perdermi (in realtà un po' mi sono persa). Ed è allora che ho cercato e scoperto la sorellanza,che mi ha salvato e mi sta salvando la vita. E continuo a cercarla questa sorellanza , che non mi basta mai perchè spesso i vuoti da riempire sono grandi e solo nuove forme di amore li possono riempire.
(per educazione volevo precisare che il mio blog non è privato è proprio chiuso da tempo: che non sembri che io entri in casa d'altri senza aprire la porta di casa mia ^_^ )
Bella la tua storia Ellevibi...mi rallegra e mi scalda il cuore perché io ci credo!
EliminaLa mia porta eè sempre aperta...quando vuoi.
Nulla da dire sulla sorellanza e sulla esigenza di sorellanza: di sorelle io ne ho ben cinque, una più cara dell'altra.
RispondiEliminaPiuttosto osservo Mìgola che il mio commento, forse arrivato in ritardo, al precedente tuo post, è rimasto senza il tuo consueto riscontro. Forse ti è sfuggito.
Ciao.
Tu sei un uomo fortunato con tute queste sorelle Guido!! ;)
EliminaScusa il ritardo nella risposta...un abbraccio.
Io ho un fratello, per giunta maggiore di me di 5 anni e, come te, ho sempre desiderato poter avere una sorella! Con mio fratello non giocavo quasi mai e, quando lui "accondiscendeva" a organizzare qualche gioco di indiani, la conditio sine qua non era che poi io mi occupassi di rimettere a posto tutti i bottoni e le figurine!! (ARGH!!) ;-)
RispondiEliminaHo sempre avuto diverse amiche, ma devo dire che talvolta la distanza, talvolta i vari impegni, mi hanno allontanato da alcune di loro.
In realtà adesso mi frequento con quella con cui condivido esperienze comuni: lei ha la figlia e la nipotina a Madrid e io, come sai, a Ibiza!
Ci si vede, si parla di Santo-skype e, come dici tu, si mettono in comune i momenti rosa! ;-)
Le amicizie cambiano come le esigenze e le fasi della vita ma restano nel cuore e bisogna coltivarle e recuperarle se possibile e crearne di nuove...come fiori preziosi nel giardino. Ti abbraccio.
EliminaSentimi sorella
RispondiElimina:-)
http://www.diaolin.com/wordpress/?p=5500
Ti sento... ;-)
Eliminameraviglioso post io ho 2 sorelle vere. Ma la sorellanza l'ho sentita di più con altre persone. Sorrido quindi e grazie. Posto meraviglioso
RispondiEliminaIo ho una sorella, più piccola di qualche anno e con lei la sorellanza non è mai sbocciata, le voglio bene ma non c'è nè intimità nè complicità. Ben vengano le sorelle di penna, di cuore, sparse per il mondo con cui attraverso pc, telfono, skype e quant'altro si riescono a condividere gioie, dolori ed amenità. Come sempre la tua scrittura è una carezza per l'anima.
RispondiEliminache dire se non ringraziarti per un post del genere
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