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martedì 14 febbraio 2012

Valentino

Il mio Valentino.
Il mio Valentino era magrissimo,
portava occhiali con una montatura pesantissima,
i capelli corti con la riga laterale perfetta.
Il mio Valentino suonava il piano e aveva il diploma di solfeggio,
si era diplomato allo scientifico con 58/60,
aveva già la patente e una Ritmo verde.
Il mio Valentino ascoltava musica classica e le canzoni di Vasco, perché era praticamente un vicino di casa.
Il mio Valentino aiutava la mamma a lavare i piatti in campeggio,
faceva le parole crociate
e portava dei costumi da bagno alla Rocco, anche il bianco...con nonchalance.
Il mio Valentino chiedeva il permesso di invitarmi in spiaggia al parente maschio con il "grado" più alto di parentela
e si premuniva immediatamente di avvisarmi che era microcitemico...non si sa mai.
Il mio Valentino nuotava come Ermenegildo Arena e se ne approfittava della mia montanarità,
giocava a tennis e adorava la pallacanestro.
Tifava Spal.
Il mio Valentino aveva diciotto anni.
Lo amo da ventinove anni...

Il mio Valentino ha raccolto cose buone lungo la strada,
le abbiamo condivise e gustate, guardandoci negli occhi.
Insieme abbiamo abbracciato, accarezzato, sollevato, pulito, spostato, spinto la nostra vita.
Poche volte ci siamo girati a riguardarla,
quando lo facciamo
ci sembra un sogno
lungo tre giorni.
Quelli che ci sono serviti per riconoscerci.



4 commenti:

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