Alcuni anni fa sono stata a Clos Lucé e ho visitato il piccolo castello dove trascorse l'ultima parte della sua vita, amato e rispettato da un re che lo chiamava "mon pére".
Sono stata nella sua stanza e me lo sono immaginata nel suo letto, infreddolito come tutti gli anziani, con lo sguardo lontano, oltre la finestra, mentre guardava, negli ultimi giorni, un cielo francese freddo, senza i colori della sua Toscana.
Me lo sono immaginato proprio così, con questo sguardo, vivo ma austero e scarso di sorrisi.
Ho immaginato una voce stranamente sottile e delicata che detta le ultime idee e le estreme disposizioni, senza emozioni.
Mi sono chiesta cosa possa aver pensato davanti alla morte. Una mente geniale cosa pensa alla fine?
Ora, anche il suo ritratto sta morendo, ucciso lentamente da un fungo che si mangia la carta, piano piano.
Il restauro dovrebbe garantirne la conservazione per qualche anno ancora, almeno per tener fede alla frase del maestro:
"la pittura non muore immediate dopo la sua creazione come fa la musica, ma lungo tempo darà testimonianza dell'ignoranza tua [...] "
Vorrei essere un po' meno ignorante!
RispondiEliminaMi piacerebbe sapere cosa pensava della morte, la sua saggezza e la sua sapienza lo avranno aiutato ad avere maggiori certezze?