In questi anni di traslochi, spostamenti, cambi improvvisi, ritorni, ho incontrato tantissima gente.
Sono in viaggio da tanto tempo.
Ho stretto chissà quante mani, ho sorriso molto, a volte per dovere, a volte per sentita simpatia. Ho organizzato incontri, per conoscere la gente intorno a me, per creare legami.
Ho creato moltissimi legami.
Quando si posano le valige in un nuovo posto, dove in genere non si conosce nessuno, non è facile capire a quali porte bussare, le prime volte hai perfino paura di bussare ma, dopo tanti anni di viaggio, stringi il pugno e bussi, con discrezione ma in modo deciso, perchè sai che è inutile sederti in una sala d'attesa vuota ad aspettare.
Mentre mi preparavo a partire per il nuovo mondo mi chiedevo come aprire, ancora, le famose porte della socializzazione. Questa volta senza figli al seguito da aiutare e senza la famosa frase: non ti proccupare conosco l'amica di mia cugina che ha la sorella che è proprio in quel posto...
Di solito bisogna diffidare delle sorelle delle cugine delle amiche.
In un pomeriggio di solitudine alsaziana, sorridendo io stessa della mia strana idea, ho scritto una moderna lettera elettronica ad una associazione che ha la migrazione nello statuto.
Iniziali mail di cortesia ma che lasciavano già intravedere un senso spontaneo di accoglienza e poi, finalmente, l'incontro con una persona speciale che mi ha completamente conquistata, in soli cinque minuti, con un mix di sorrisi e dialetto trentino. Ieri, questa persona speciale, mi ha portato a conoscere la sua mamma, novanta anni di simpatia e di energia e ho trascorso una giornata meravigliosa con la sensazione calda e tenera di essere di ritorno, "a casa".
Dei ritorni parleremo un'altra volta.
Ho ricevuto abbracci così veri che mi hanno profondamente commosso, sono stata coccolata con i piatti della mia, della nostra, terra, che qui in Mèrica sono ancora più saporiti, ho riso di ricordi e ascoltato storie di vite difficili ma solide e ricche di amore e di grande dignità.
E non sarei più ripartita da quella casa deliziosa e ferma nel tempo, dove la parola accoglienza ha trovato, in sessant'anni di migrazione, la sua essenza più pura.
Grazie.
Questi incontri sono paricolarmente preziosi e, spesso, regali del tutto inaspettati.
RispondiEliminaQuesto incontro è stato veramente un regalo, un dono prezioso!
Elimina<3
RispondiEliminaCara Mìgola, ecco un post che alla fine mi sorride, sentire le tue ultime parole capisco quanto bello è trovare qualcosa che ti ricorda casa tua.
RispondiEliminaio sono emigrante da 60 anni e ancora oggi scopre delle persone che mi fanno un po scordare che sono emigrante. Grazie cara amica di questo post.
Tomaso
Grazie a te Tomaso...credo che tu abbia potuto cogliere l'importanza del post e le mie sensazioni. Ti abbraccio.
EliminaCiao Mìgola!
RispondiEliminaGuarda che la vita continua anche di qua dell'oceano: te séi talmente ciapada che te te desménteghi de dar n'òcio ogni tant. E visto che il nostro dialetto ti piace tanto, io, il solito rompiballe, vorrei correggere il titolo del tuo post: "Mèrica, cossa saralo sta mèrica?" Ascolta bene e non chiedermi perché due esse, perché l'accento grave sulla è di Mèrica, ecc. A Calceranica, hanno impiegato anni a scrivere, per la sagra del paese: "pessati e polenta"; scrivevano "pesati". Ma non chiedermi ancora perché altrimenti ti rispondo che hanno significati diversi "rosa" e "rossa", "casa" e "cassa". ecc. È questione di esse (o zeta) dolce o aspra.
Non prendertela. Ciao.
No me desmentego, Guido, mai e ti leggo e ti seguo.E non me la prendo perchè ricordo che proprio su una sgridata di accenti è nata la nostra bella amicizia. Ho già corretto il titolo, brontolon! :) tvb
EliminaIo sono expat da poco...due anni qui in kuwait e devo dire che comprendo perfettamente quello che dici. Amo questa esperienza ma che bello a volte tornare a casa...
RispondiEliminaPer noi espatriati è un melange di amore per la scoperta e di nostalgia per il posto lasciato, tornare a casa permette di ricaricare le batterie. Buon soggiorno in Kuwait!
Eliminasono contenta che tu abbia trovato persone amiche e dei tuoi luoghi; quando si è lontani trovare qualcuno degli stessi posti è come ritrovare una parte di sè stessi che sembra andata un po' a ramengo. ma vedrai che ti farai anche amici americani e dopo sarà tutto più simpatico. sei una bravissima persona coraggiosa e grintosa e sono molto orgogliosa di averti avuto come laureanda.
RispondiEliminaChe dire...grazie...
EliminaÈ stata una giornata speciale e mi ritengo molto fortunata di aver incontrato questa splendida famiglia.
Grazie, ancora.
la canzone la cantavo quando ero piccola con il mio nonno.
RispondiEliminabuona vita Mìgola!
Buona vita a te Renata!
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