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venerdì 1 marzo 2013

La neve è come i crauti

Il cielo grigio alsaziano non mi è d'aiuto in queste giornate pesanti di riorganizzazione della mia, della nostra, vita.

Non penso di essere meteoropatica, in genere mi lascia  indifferente cosa succede fuori dalla finestra perchè la meteo della casa la decido io e tranne la pioggia insistente e uggiosa tutto il resto mi garba.

Mi piace il sole ma questo è fin troppo banale.

.Mi piace il temporale, quello vero che si prepara con cieli arrabbiati, con l'aria carica di elettricità e si scatena in botti che fanno tremare i vetri. Tutte le volte che un bel temporale si avvicina devo trattenermi  e combattere  la voglia di uscire e di viverlo sulla pelle.
 Questo è un piccolo regalo che mi ha lasciato la mia mamma. Lei correva alla porta quando il temporale incominciava a borbottare e lo aspettava naso all'aria respirandolo come se stesse facendo l'aereosol. Una cura energizzante che la metteva di buonumore fino a quando, mio padre, che aveva a suo tempo lanciato bombe a mano, abbattuto un toro inferocito e vissuto  varie avventure che  portava sul corpo con una certa fierezza, rigorosamente dall'interno della casa ci gridava di rientrare.
Dai rientriamo che papà si agita! E ci sorridevamo complici. Mi chiedo fin quando saremmo restate fuori, a farci accarezzare dal vento e umidificare dalla pioggia polverizzata, se non ci fossero stati gli spaventati ordini paterni.

Mi piace il vento quando movimenta il giardino e sposta materia e la accumula negli angoli più remoti.
 Mi piace a tal punto che credo di essere stata la sola in tutta l'Île-de-France a definire "venticello" la tempesta perfetta del 1999 , che si avvicinava con l'importante nome di Lothar e che ci scosse con un venticello, appunto, che correva a 259 chilometri all'ora.
Anche quella volta mamma, che era venuta a trovarmi per Natale, volle aprire la porta d'entrata e non fu impresa facile richiuderla. Credo che Lothar desistette e lasciò la porta, più per il suono arcano dei bestemmioni toscani di papà che per la nostra forza fisica.



Adoro la neve. La neve è come una botta di energia, è un piatto di carbonara, è una birra d'estate, è un rifugio di montagna dopo due ore di salita, è l'odore dei canederli e dell'orzetto e anche dei crauti.
Ecco la neve è come i crauti. Riconfortante.

Ma il cielo grigio è inutile, è noioso, non trasmette emozioni e quindi esalta solo quelle interne e soprattutto quelle negative.


A meno che non sia parte integrante di un passaggio d'opera dove allora diventa poesia.

8 commenti:

  1. Cara Migola, io accorcio tutto e ti dirò che mi piace tutto!!!
    Vedi dobbiamo accettare proprio tutto voglia, o non voglia.
    Ciao e buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

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  2. Hai ragione Tomaso...meglio prendere bene quello che viene, tanto non cambia, il tempo! Buon fine settimana a te...è bello vederti qui!
    Ciao

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  3. Ciao Mìgola,
    è sufficiente assentarsi qualche giorno per trovare una tua abbondante ... produzione.
    Bellissima la neve! Buoni i crauti ma senza confonderli, per favore! A me, spero non ti infastidisca, a differenza di tanti altri, non piace proprio tutto: sono piuttosto orgogliosamente selettivo.
    Ciao, ciao.

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  4. anche io adoro la neve ma niente mi dà la carica come una giornata di sole invernale!

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  5. Questo non l'avevo letto perché non ci conoscevamo ancora. La tua scrittura mi piace molto. Direi con presunzione che è affine alla mia. Ma tu sei più brava... ma solo perché sei acutamente sensibile come una donna.

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