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venerdì 8 marzo 2013

Paris

Dormono negli anfratti, nelle entrate polverose di negozi falliti, sulle panchine del metrò, sulla strada umida.
Dormono avvolti in strati di coperte senza colore proteggendo con il loro corpo sacchetti pieni di vita.
Dormono di un sonno irreale, forzato, anestetizzati ai dolori, ai rumori, alle voci.
Sono senza fissa dimora, veramente.
Ovunque nella strade di Parigi, dietro ogni angolo, sono un popolo misto di colore, età, storia.
Hanno occhi stanchi la mattina e voglia di sigarette e caffè cattivo.
Ti chiamano da lontano con un fischio.
Fanno finta di sorridere, solo il tempo di un passaggio, quando la strada è deserta si guardano le mani. Raccolgono con cura cartoni macchiati e li mettono in fila per mimetizzarli con l'ordine delicato e fasullo della vita normale che li circonda, sempre, senza guardarli.
Hanno storie da raccontare e le riassumono a volte in piccoli cartelli ma nessuno li legge.
Sono senza dimora, veramente.
Sono senza identità, tristemente.

Foto di Robert Doisneau (1912-1994)

Parigi, ogni volta che cammino mi colpisci anche così.

3 commenti:

  1. Quando ci sono stata l'ultima volta non ne ho notati così tanti, ma è un problema che riguarda tutte le grandi città. Anche a Roma negli ultimi anni la situazione è molto peggiorata.

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  2. Con il benessere, che da anni era arrivato! Per molti poveri a peggiorato la loro esistenza.
    La foto che hai fatto vedere è veramente tragica.
    Buon 8 marzo cara Mìgola.
    Tomaso

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  3. si, anche a Milano ci sono. e aumentano sempre. non so, a me fanno un certo effetto, come di tristezza profonda.

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