- " Il regalo bello me lo hai fatto tu quel giorno che bussasti con tanta discrezione alla porta del mio blog, mi piacesti fin da allora e nel tempo mi sei piaciuta sempre più. Io non sono una sensitiva, ma tu sicuramente sei fra quelle persone che sanno farmi scivolare il velo di dolcezza sul cuore (oltre a tutte le altre doti che ti riconosco ma che non te le spiattello ora ... me le tengo magari come regalo di Natale).
Auguri mia dolce compagna di viaggio, passa un buon compleanno. Spero ti arrivino il mio abbraccio ed il mio bacio :). Ciao. Marilena"
MARILENA se n'è andata.
Come fanno le persone vere, quelle del mondo reale. Improvvisamente.
Marilena era vera, verissima anche se per andarla a trovare non suonavo ad un campanello, non facevo un pezzo di strada, magari in bici, come amava lei, ma mi spostavo con una freccetta, cliccavo sul titolo del suo blog ed entravo nel suo mondo, solo con gli occhi. Nel suo blog si chiacchierava di tutto : di arte, di piante, di danza, della sua città, della sua famiglia, di viaggi, in leggerezza, senza voli pindarici. Marilena non si nascondeva dietro l'anonimato, come fanno molti blogger, ci metteva la faccia nel suo blog e il cuore. Ci metteva tutta la sua vita. C'erano spesso vecchie foto di famiglia che lei ci lasciava, come appoggiate su un tavolo, per condividerle con noi, compagni di viaggio. C'erano gli anni di lavoro, raccontati con umorismo e un pizzico di nostalgia, c'era tutto l'orgoglio di essere madre, c'era il suo essere figlia, grande e paziente e tutte, proprio tutte le sue molteplici passioni.
Quando raccontava del suo orto, io mi sedevo lì, sulla panchina sotto la pergola, e la guardavo mentre zappettava intorno alle piante di pomodori, mentre apriva con aria sorniona il sacchetto di terra vulcanica, che si era portata dal suo viaggio alle pendici dell'Etna e mentre ne spargeva piccole quantità intorno ad ogni piantina, come fosse polvere magica, scettica ed entusiasta come una ragazzina. Sosteneva che la terra lavica avrebbe agito molto meglio di qualunque concime. Io annuivo e sorridevo. Me ne stavo lì ad ascoltare i mille rumori, che lei ci sapeva far arrivare, anche a diecimila chilometri di distanza,da quel pezzetto di terra che era il suo luogo del cuore.
C'è uno zaino abbandonato lungo i binari, c'è sempre stato è lo sfondo del suo blog ma adesso ha un significato completamente diverso.
Marilena se n'è andata e ci ha lasciato il suo zaino pieno di parole.
Io voglio tenermi strette queste di parole, quelle che mi ha lasciato per il giorno del mio compleanno.
Buon viaggio Marilena, non ti preoccupare per lo zaino, te lo tengo d'occhio io.
Toccanti le tue parole.
RispondiEliminaDura ogni separazione
Vero Guido, anche quelle virtuali...
EliminaTi abbraccio forte.
Dispiace quando una amica scompare, è duro ,ma se anche è virtuale.
RispondiEliminaSi sente nelle tue parole cara Mìgola, che se ne andato qualcosa di te!!!
Abbiamo perso un'amica caro Tomaso...torna sul blog di Marilena!
Eliminamolto bello.
RispondiEliminaI tuoi complimenti, Cinas, mi colpiscono sempre...grazie.
EliminaPer quanto virtuale (solo virtuale per me) ella era una presenza forte, serena, saggia.
RispondiEliminaPer quello io la penso la ricordo come un grande albero, una quercia o una romiglia, sul prato di una costa, che dava riparo, ombra, dava ossigeno, frutti e raccoglieva acqua, fortificava la terra con le sue radici.
Bella questa immagine...grazie. Le sarebbe piaciuta molto anche se si sarebbe ritratta e ti avrebbe suggerito un arbusto ...forse un biancospino. Grazie di essere passato a trovarmi.
Eliminami dispiace molto...
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