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martedì 2 luglio 2013

Istantanee da un terremoto

Ricevo una foto sul telefono.
Apro le foto sempre in allegria perchè, in genere, sono momenti particolari, situazioni divertenti che  si sono prodotte in qualche parte del mondo e che qualcuno ha pensato di condividere con me, che sono in un'altra parte del mondo.
Ma questa è triste.
È un pezzo della mia casa, in pezzi.
È la casa del mio papà, la casa dei miei nonni, dei miei bisnonni che è arrivata fino a me, un po' più piccola, ridotta da una normale sequenza di eredità, che accomuna le grandi famiglie, le famiglie di una volta, con tanti figli, tanti nipoti, tanti pezzetti da passare.
È proprio la foto della stanza che mi è più cara, la cucina, con il grande camino in pietra, quella dove abbiamo fatto le più pazze e rumorose e pericolose colazioni del mondo, in un girotondo di cugini, che io, seria figlia unica, trovavo meravigliose.

Adesso, il camino mi guarda, come offeso, dalla foto, scardinato dal suo muro e io mi sento in colpa, come sempre, di essere lontana.
Nessun Tg parla più di questo terremoto di categoria B ma io vi parlerò ancora del mio camino e vi continuerò a parlare di questa terra, dimenticata all'ombra delle Apuane, che piano piano incominciava ad essere scoperta ed amata da un turismo lento e straniero.
Turisti scozzesi, inglesi, francesi, russi che dovranno dimostrare di non aver paura, adesso.
Ma ho paura che, invece, avranno paura, perchè il terremoto è ingestibile, è subdolo, è testardo, è lungo.
Se partono anche loro, che futuro avrà questa terra?
Guardo il camino e ricordo solo momenti felici, almeno questi il terremoto non li può sgretolare.

14 commenti:

  1. Risposte
    1. Già :(
      è l'espressione che ho avuto quando ho aperto la foto!

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  2. E' una parte di noi che si sgretola con quelle case...

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    1. Vero Renata...cose che ti vengono affidate dalla storia e che ti sembra di non essere stata capace di difendere!

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  3. Purtroppo sono tutti terremoti di serie B. Vanno bene finché la notizia è calda e possono mostrarti crolli, morti, feriti, accampati. Poi finisce lì. Mio figlio vive e lavora a Guastalla che l'anno scorso fu nominata credo una volta sola. Eppure é rimasta transennata per mesi e ancora ha accessi sbarrati. Soldi non ne arrivano anche se a sentire il Tg sembra che questa Emilia rossa se la sia cavata alla grande: non è vero. Il popolo emiliano ha dato grandi dimostrazioni, ma usando le proprie forze, così come fecero i friulani all'epoca. Ancora circolano le istruzioni per come richiedere rimborsi o finanziamenti: è passato un anno e siamo ancora alle istruzioni per come farsi aiutare, ma di aiuti niente.
    Io so che camminare per quelle stradine e vedere quelle crepe, quei crolli, ti strozza la gola anche se quella casa non ti appartiene. Bisogna provare per capire.
    Ciao.

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    1. Gli aiuti non arriveranno mai! Se non sono arrivati in Emilia che è certo più in vista della Lunigiana, immaginati!
      Finiranno li i risparmi della gente sperando che si possano fare interventi intelligenti e antisismici...aspettando il prossimo scrollone che ci sarà di sicuro! La terra ha le sue esigenze di movimento!

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  4. le notizie hanno una sempre più breve durata...
    la nostra attenzione ormai è incatenata per poco più di un paio di giorni.
    bombardati da un susseguirsi di eventi, anche futili, a disperderci i ricordi.

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  5. Anche qui in Emilia la situazione è ben più grave di quello che hanno mostrato.
    Saluti a presto.

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  6. mi dispiace, davvero. immagino tutto ciò che provi... e credo che sia anche di più...;(

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  7. Mi dispiace, mi dispiace tantissimo. Non ci sono mai passata ma immagino quello che stai vivendo...un abbraccio!

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    1. Grazie mille e grazie per essere passata di qui...un caro saluto!

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  8. E' vero il terremoto è subdolo e, come tutti gli eventi di questo genere non ha pietà delle persone e della loro storia...

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