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venerdì 22 febbraio 2013

Se un viandante in Siberia orientale...

Cosa può fare chi è senza fissa dimora?
  Vivere le case degli altri, naturalmente.
Fedele a questa semplice filosofia, in questi giorni svizzeri ho prontamente accettato l'invito  del Tecnico e mi sono sistemata, con i miei due, tre bagagli, il beauty case, borsone delle lenzuola, quello delle scarpe, cioccolata ed altre due o tre cosine, nella sua stanza sotto gli sguardi inizialmente inquieti dei coinquilini.
 Per poter entrare nel sancta sanctorum avevo, come potrete ben immaginare, dovuto precedentemente firmare un contratto molto dettagliato e pieno di piccolissime clausole limitative: questo si può fare, questo non si può fare, questo è bene, questo è male.
 Veramente era quasi tutto un non si può fare e la mia libertà  ritornava ad essere assoluta solo una volta raggiunte le scale del pianerottolo.
---------Lasciami un certo spazio per la finzione letteraria, Tecnico------------
 Devo  precisare, per i lettori malpensanti, quelli magari di sesso maschile che stanno pensando allo stereotipo della mamma chioccia, che era la primissima volta in tre anni che osavo infilarmi in un territorio così ostile e  misterioso, circondato da leggende avvincenti ma anche inquietanti.
------------Tecnico, cerco di dare colore al post-----------
Il Tecnico,  che si era fatto ospitare a sua volta dalla pseudo morosa, che poi ormai tanto pseudo non lo è più, prima di andarsene mi ha riletto il contratto a voce alta e mi ha spiegato due, tre cosine del tipo: questo è il letto, quello è il bagno, quella a destra è la cucina, segui le briciole, quello è lo sgabuzzino ma tanto è vietato l'accesso come da contratto, ciao ci telefoniamo.
-------Non fare quella faccina-------
Mìgola si è ritrovata così a vivere in un appartamento di giovani universitari, maschi, superimpegnati, leggermente incasinati...
-------Ho detto leggermente, Tecnico-------
e ci ha messo quei dieci, forse venti minuti a trovarsi proprio bene.
Una sensazione di assoluta libertà individuale che non avevo mai provato in nessuna esperienza vissuta da ospite, una naturalezza totale di condivisione dello spazio senza false gentilezze e attenzioni dovute.

Il frigorifero della casa è una sovrapposizione di individualità che potrebbe, da solo, lasciare spazio a studi sociologici. Ogni ripiano racconta l'origine, le abitudini, le intolleranze, i gusti del suo proprietario ma gli alimenti vi coabitano in una caotica allegria che incita alla condivisione...
-----------a proposito ho lasciato il latte nel ripiano di Flo tra la salsa ucraina e il tonno-----------
la cucina, in generale, risente un po' della spontanea condivisione ma le diverse abitudini rendono varia l'offerta di utensili così che la caffettiera elettrica lavora a fianco del bollitore e vicino all'attrezzo per la raclette.
Ho scoperto inoltre, in questi giorni, che l'asse da stiro può essere un elemento di arredamento fondamentale intorno al quale, letteralmente, gira tutto il flusso della vita dell'appartamento, forse perchè nessuno ha ancora pensato o scoperto che è pieghevole e ho potuto notare che il ferro da stiro ha una linea che ricorda certi quadri futuristi che esaltano la modernità e il movimento.
Ma la mattina mi svegliavo con la sensazione di dovermi alzare di fretta e partire anch'io per l'università...e questa era proprio una bella sensazione.
Grazie ragazzi per l'ospitalità...altro che centri benessere, vivere vicino ai giovani è meglio di qualunque cura di qualunque ciarlatano che promette giovinezza fasulla.
Grazie Tecnico sono stati giorni preziosi.

Ps
Il titolo è ostico ma solo per chi non ha abitato ad Eden Roc ..ed io ci sono stata!

4 commenti:

  1. Ma che meraviglia. Devono essere stati giorni frizzanti e interessanti!

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  2. Leggendo la tua descrizione dell'appartamento del Tecnico, chissà perché mi è venuto alla mente quello in cui vivono i miei figli (e dove non ho mai messo piede, da quando è abitato... ed è a forse 200 metri da casa nostra!!). Tengo troppo alle mie coronarie!!
    Ciao!

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  3. Nessuna invidia questa volta, cara Mìgola ma complimenti a te per il tuo spirito, non così scontato, di adattamento.

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  4. fantastica esperienza ma devodire che sei anche stata super fortunata ...quando andavo a trovare Jessica ogni volta che entravo in cuina mi veniva un attacco,altro che caffettiere ebollitori..piatti sporchi e padelle piene di olio strausato....

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