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giovedì 13 settembre 2012

A sua Eccellenza...

Ci dimenticano.
 Dimenticati come un calzino spaiato, come quei bottoni che ti riprometti di attaccare e poi butti l'abito e loro restano anni nel cassetto, dimenticati e all'apparenza inutili, perfino imbarazzanti.
Ci abbandonano.
Lo stato italiano ci abbandona in nome di una saggia gestione di fondi.
 Posso sorridere?
Se saggia gestione di fondi significa abbandonare ragazzi sulla porta della maturità mi sembra che di saggio non ci sia proprio niente.
Immaginate che vostro figlio abbia fatto tutto il suo percorso scolastico, che dietro questo percorso scolastico ci siano state scelte famigliari mirate, traslochi, come percorsi ad ostacoli, per permettere a vostro figlio di continuare a parlare la sua, la vostra lingua, ore in più di corso, attività, compiti in più, la sensazione di avere comunque fatto qualcosa che porterà ad un punto, ad un crocevia importante.
Siete finalmente all'ultima casella, lui e voi, siete all'ultima tappa, finalmente. Quante volte è stata pronunciata la parola maturità. Magari ci sono progetti di rientro in Italia, magari c'è finalmente in vista l'università tanto agognata.
Ebbene qualcuno viene a dirti: game over! Sono finiti i soldini, niente prof, finito! Maturità? Cosa? La linea è disturbata, non sento...siamo in un tunnel...
Ci hanno scaricati a bordo strada con la scusa che è finita la benzina.
 Posso ridere?

Ieri, in una sobria e antica aula di liceo, in una antica e sobria città europea, sede di un parlamento europeo, una manciata di genitori allibiti si è riunita per scrivere lettere alle autorità.
 Ci si chiedeva quale fosse la formula giusta di inizio: Eccellenza? Gentilissimo? Egregio?
  Posso sbellicarmi?
Questi scaricano ragazzini come fossero vuoti a perdere e noi facciamo gli educati? Va bene. No, no è giusto, educati.

Gentillissima eccellenza egregia
magnanimità somma

forse Lei non si è resa conto che  per risparmiare una tanica di benzina, dopo che ne ha scaricate di nascosto nel mare interi carghi, ma questa è un'altra storia, abbandona al suo destino ragazzi che in teoria dovrebbero essere le risorse di domani, per dirla in parole povere quelli che domani dovrebbero aiutarla a spingerla la sua carretta. Mette semplicemente alla porta qualche ricercatore, qualche medico, futuri economisti che andranno, forza di cose, a studiare in qualche altro stato visto che Lei ha deciso di chiudere loro la porta in faccia.
 I ragazzi del suddetto liceo chiedono infine a Sua Eccellenza l'invio di 20,25 euro, soldi che andranno a coprire i costi di acquisto di un' accetta. No, che sua Eccellenza non si preoccupi, nessuna voglia di vandalismo. L'accetta servirà ai ragazzi per tagliare in modo netto e definitivo il cordone ombelicale con la madrepatria. Tagliare in fretta la corda. Vede Lei Eccellenza è molto pesante e in arrampicata per salvare i più giovani noi non esitiamo a tagliare il peso sotto. Cosa dice? Lei non c'entra? Cosa? Spending cosa? Spending Review cosa? Peccato.

10 commenti:

  1. Condivido appieno la tua indignazione. Purtroppo viviamo in un paese incapace di pianificare razionalmente le sue esigenze di sviluppo e che quando entra in una crisi strutturale come questa, invece di sviluppare la formazione, la ricerca e l’innovazione per ritrovare il vantaggio competitivo perduto, le pone al primo posto tra le cose su cui risparmiare e dove le scelte dei burocrati nel disporre i tagli sono quasi sempre miopi e basate solo sul mero dato numerico, senza alcuno sforzo d’interpretazione o conoscenza, per cui spesso si finisce per cancellare piccole realtà d’eccellenza lasciando in piedi carrozzoni improduttivi. L’ho vissuto sulla mia pelle nel privato quando nel pieno della sua crisi il gruppo per cui lavoravo tagliando tutto quel che poteva ha di fatto smantellato la sua corporate university che era una delle migliori scuole di management e di formazione tecnologica d’Europa disperdendo un sapere professionale non sostituibile e lo vivo anche nel mondo universitario, con un figlio che in qualche modo è “costretto” (ma con suo gran piacere) a fare i due anni di specialistica in “Logistica e Supply Chain Management “ presso l’Università di Vienna solo perché per motivi di costi, essendo troppo pochi gli studenti, qui da noi il suo corso di specialistica è stato tagliato e questo anche se il mio erede e i 14 suoi compagni di corso appena laureati sono stati presi al volo dalle imprese che hanno fame di figure professionali del genere. E se lo scopo di un sistema formativo è quello di sviluppare le risorse umane e il sapere necessari allo sviluppo del paese e attraenti per il mercato del lavoro, qualcuno mi dovrebbe spiegare perché si continuino a mantenere in vita corsi universitari il cui sbocco occupazionale è quasi sempre la precarietà dei call center o i concorsoni pubblici dei 10.000 candidati per 500 posti. En passant, mentre da noi le sole tasse d’iscrizione all’università si aggirano attorno ai 2.000 euro annui (per tacer del resto)costituendo un grave impegno per molte famiglie, in un paese come l'Austria da sempre attento alle politiche di sviluppo delle nuove generazioni e che quindi finanzia largamente il suo sistema formativo, lo sai a quanto ammontano le tasse d’iscrizione annua all’Università di Vienna (che è la 21° nella classifica dell’Economist delle prime 500 del mondo)?.Te lo dico subito perché ho appena fatto il bonifico: sono 17,50 Euro (che poi vanno a confluire in un fondo di aiuto per gli studenti meno abbienti).
    Ciao

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    1. Carlo sono proprio allibita e arrabbiata! Egoisticamente potrei di che ci è andata bene visto che Cucciolo ha fatto la sua maturità quest'estate...ma sono talmente tanti anni che viviamo in questo sistema scolastico dei licei internazionali che mi sento parte di una comunità di cui ho condiviso e condivido tutte le problematiche, le speranze... e continuerò a farlo! Mi immedesimo in quelle famiglie che di punto in bianco si sono sentite dire: basta, finito! Con tuo figlio all'ultimo anno di liceo e senza insegnante...ti pare possibile?
      In questi anni di espatrio ho visto chiudere sezioni italiane qui e la, all'interno di licei internazionali e di scuole europee ma almeno, con un minimo di programmazione. Si fermano le iscrizioni e si portano avanti i ragazzi delle classi aperte fino ad estinzione. Non puoi lasciarci a piedi in questo modo caro Stato Italiano, venire meno ad accordi bilaterali senza dire niente! I rappresentanti delle varie istituzioni sempre pronti a pavoneggiarsi in manifestazioni, cocktail, concerti ecc non hanno avuto nemmeno il coraggio di farsi vedere, di guardarli negli occhi i ragazzi...inoltre non è un liceo ai confini del mondo, siamo in una città con sede di parlamento europeo e altre istituzioni di una certa importanza anche per l'Italia, credo!
      Adesso scorreranno fiumi di inchiostro da una parte e dall'altra ma il problema resta la miopia di una classe dirigente che è diventata come una schiera di giardinieri impazziti che potano a casaccio senza alcuna progettazione...si ritroveranno in primavera senza fiori e frutti in vera carestia! Ti terrò al corrente, se ti interessa...ciao Carlo e grazie di essere sempre presente!!

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  2. Migola, capisco la tua indignazione. Il problema è che siamo soltanto all'inizio. Lo Stato si ritira, dopo aver fatto finta di combattere per anni, alza bandiera bianca e fa un passo indietro. Rimaniamo noi, ci sentiamo soli di fronte allo sfacelo ma... basta prenderci per mano, declinare nuovi verbi tipo aiutarsi invece di competere, nuovi sostantivi come... amore invece di merito. Ci proviamo?
    Complimenti per il tuo blog. A presto.

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    1. Ciao Giorgia
      benvenuta! In altre occasioni potrei condividere le tue parole ma qui si tratta di pretendere un minimo di rispetto per i nostri figli! Senza entrare nel merito di come si è arrivati a dover fare tagli draconiani su cui posso anche essere in accordo, vorrei che ci fosse un minimo di intelligenza dietro le manovre di uno Stato, un minimo di logica! Posso dire accidenti? :-)
      A presto!

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  3. Basta assentarsi qualche giorno per scoprire, al rientro, di essere rimasti in forte ritardo con i tuoi post. Sei un fiume in piena, cara Mìgola.
    Bella l'immagine dei giardinieri che potano a casaccio. Bella e purtroppo molto vera. Mi sono meravigliato tanto anch'io nel vedere, ancora una volta tagliati i fondi per la ricerca quando già eravamo il Paese fanalino in Europa. Non è una novità, ce lo ripetono spesso, che a pagare le intemperanze "nostre" sarà un'intera generazione. Prova a pensare quanto s'è sperperato, per anni, non solo in corsi di laurea che hanno l'unico scopo di creare la cattedra per il professore che altrimenti non saprebbe dove collocarsi, ma addirittura nella creazione di nuove università che sono sorte come i funghi (forse ancora più delle stesse provincie o degli aeroporti) che ora qualcuno, fra mille resistenze, vorrebbe tagliare.. Prova a dire il nome di una città, la prima che ti viene in mente, e poi prova a vedere se anche lì c'è un'università. Così, tanto per non andare troppo lontano, Bolzano, Trento, Rovereto Verona soltanto nel giro di 150 km. E cosa dire allora del numero chiuso e del nepotismo che non penserai sia sia esaurito d'incanto. Troppe Università, Troppi Centri di Ricerca (e tu sai dove io ho dato il mio modesto contributo per un'intera vita lavorativa) senza il dovuto coordinamento. In un'ultima analisi troppi soldi sprecati. Stiamo certamente pagando i tanti errori del passato anche recente ma ciò non giustifica che giardinieri, forse resi frettolosi da una crisi innegabile che, in maniera diversa, tutti attanaglia, continuino a potare a casaccio.
    Non mi rimane che esprimerti tutta la mia solidarietà anche se, come dici tu, Cucciolo è stato fortunato!
    Un caro saluto.

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    1. Ciao Guido, tutto vero! Ma se abbiamo fatto tanti, troppi errori in passato perchè continuare sulla strada delle assurdità? Perchè non siamo capaci di reagire in maniera intelligente?
      Un abbraccione

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  4. eh già....straniera in terra straniera anche a casa propria, te lo garantisco....indignata e indispettita per un sacco di buoni motivi. Cosa si può fare?non lo so...io intanto faccio, sbraito, scrivo, partecipo, firmo...prima o poi qualcosa succederà...non so cosa....ma qualcosa succederà. Intanto ferma non sto! Erika una trentina in terra straniera a 50 km dalla città natìa....

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    1. Bisogna fare, scrivere, firmare e INDIGNARSI! Siamo stati buoni e zitti per troppo tempo e guarda cosa abbiamo prodotto...una classe politica di incompetenti e ladri! Peggio di così non potrà essere comunque!
      Ciao carissima!

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  5. Il tuo post fa il paio con quello dell'amica Linda che lamenta la prevista chiusura delle biblioteche scolastiche. Questa è una politica miope che scontenta e non garantisce alcun risparmio effettivo, perché dove ci sarebbe da tagliare davvero (nei privilegi) non ci si azzarda.

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    1. Perchè tagliare nel proprio portafoglio quando si possono fare risparmi da sbandierare alle spalle di qualcuno per giunta molto ma molto lontano??

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