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venerdì 11 maggio 2012

Le streghe di Natale


Devo confessare che io ho due vite parallele, già, forse anche tre.
 A volte, direi spesso, dimentico di far comunicare questi mondi e credo di aver detto delle cose da una parte e non dall'altra e viceversa, un po' come le nonne che rischiano di raccontare le loro piccole avventure allo stesso sventurato nipote.
Comunque... ho  raccontato, al mio piccolo mondo di FB, della gustosissima lettura di questo romanzo giallo pieno di umorismo. Avrei dovuto dare, invece, la precedenza al mio prezioso spazio blog, in quanto è QUI  che, casualmente come si conviene a tutte le belle scoperte, ho conosciuto l'autore di Le streghe di Natale.
 Lui, prima, mi ha stregato con i suoi racconti di una Venezia nascosta  e poi mi ha teso l'amo con questa deliziosa serie di romanzi.
Ho scelto, sull'onda del campanilismo, di leggere questo per primo (l'autore mi ha bonariamente sgridato!) che non è affatto il PRIMO romanzo della serie rischiando di non capire certe dinamiche.
Invece, sono subito entrata, senza fatica, nel mondo di Milla e mi sono immediatamente sentita a mio agio negli intrighi gialli-casalinghi. Devo però ammettere che è il narratore che mi intriga, è lui che colora, presenta, nasconde, sorride e manovra la storia standosene comodamente e abilmente seduto nelle varie cucine e trattorie. L'iperattivismo della "moglie in giallo" è perfettamente controbilanciato dalla calma terapeutica di un Carlo che è di volta in volta : spalla, compagno, compare, complice...
Un romanzo gustoso e fresco che si legge tutto d'un fiato e che mi ha fatto, più volte, ridere ad alta voce.
Un romanzo che mi ha fatto viaggiare nella mia terra ma questo è stato un regalo solo per me...
Da leggere senza moderazione!



3 commenti:

  1. Cara Sabrina, sono discretamente imbarazzato ad essere il primo a commentare la tua simpaticissima recensione sul mio libro, ma è stata una sorpresa "stunning" che mi ha lasciato senza fiato e quindi facendo eccezione alle sacre regole della comunicazione ho pensato che dovevo rispondere di getto, che è il modo più sincero di esprimere i propri sentimenti. Come succede a molti scrittori (non tutti: Conan Doyle, si parva licet, aveva un rapporto di amore-odio verso Sherlock Holmes)ho finito per innamorarmi dei miei personaggi, Milla in primis, verso i quali nutro ormai un rapporto quasi simbiotico. Li faccio vivere, amare, bisticciare in una sorta di "God Mode" e mi piace condividere con i miei lettori i successi e le disavventure, ma soprattutto le loro emozioni. Quindi sono davvero felice che la mia Milla, con i suoi slanci, l'ostinazione orgogliosa e le improvvise fragilità da far gestire al povero Carlo ti sia piaciuta.
    Tu poi, per le molte radici comuni di cultura e provenienza, hai colto benissimo lo spirito che pervade le mie storie. Tra Milla, Carlo e Viccaro c'è tutto un gioco di sfide, ripicche, innocenti seduzioni, malizie e gelosie che sdrammatizza gli eventi e perfino i delitti. E' un mondo che ho immaginato lieve e carico di umori sottili come i nostri vini bianchi, profumati di frutta... che non ti daranno mai il cerchio alla testa e la "balla triste" che poi litighi con tutti. Al massimo ti senti allegro e canti le "osterie" tornando a casa.
    Naturalmente sarò felicissimo, qualora i vostri percorsi vi portassero anche dalle mie parti di far conoscere a te e ai tuoi cari quella Venezia minore e accuratamente nascosta al turismo di massa quotidiano che racconto nei miei post e che "noi della riserva indiana" teniamo gelosamente in serbo per gli amici. Un mio libro con dedicona importante e un giro di bianchi con l'acciughetta, beh... quelli sono scontati.
    Ciao e ancora grazie di cuore.
    Carlo

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    1. Caro Carlo se un giorno passerò dalle tue parti, in maniera assolutamente maleducata, non dimenticherò niente...ne il libro con dedicona, ne il giro di bianchi( attento però visto che sai di che origini sono!)con l'acciughetta! La recensione, se così vogliamo definirla, è stata spontanea perchè il tuo romanzo ha suscitato in me una vera simpatia...si leggono tanti libri e ciascuno ti lascia qualcosa, sensazioni diverse, emozioni, allegria, malessere...il tuo romanzo si è confrontato per qualche giorno sul comodino con tomi impegnativi( Appennino di sangue di Guccini-Mr Gwyn di Baricco- Il colore della memoria di Care Santos)è poi si è messo comodamente in cima alla pila perchè quando iniziavo a leggere mi sentivo a casa...buffo no? Ho voluto semplicemente condividere con i miei 4 o 5 lettori questa sensazione e perchè no invitarli a leggerlo.
      Se hai letto il mio post Mezzana(mi pare si intitoli così) non ho nessun problema nemmeno a dire quando un libro non mi convince...però lo avrei detto dopo il giro di bianchi!!! ;-))Grazie!

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  2. Cara Mìgola, osservo con interesse come la tua penna sia entrata in un vortice e sia uscita da ogni immaginabile argine. Complimenti! Ma temo che non ce la farò a starti dietro, con questi ritmi.
    Se permetti, anzi se permettete, Carlo, oltre al giro di bianchi con l'acciughetta, forse potrebbe offrirti anche un contratto di promotrice, pubblicitaria, propagandista o qualcosa del genere. Ci sai fare molto bene. Un contratto così te lo farei molto volentieri anch'io: soltanto che non sono Carlo, scrittore romanziere.
    Ciao, ciao.

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