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venerdì 6 febbraio 2015

Ci siamo e stiamo anche abbastanza bene.

Vorrei rispondere a chi, nel motore di ricerca, ha inserito la inquietante domanda: ci sono italiani a Detroit?
Sì, ci siamo, tranquillo e stiamo anche abbastanza bene. Sarebbe simpatico avere anche un effetto eco in questo caso, darebbe un tono leggermente epico al post.
Noi italiani abbiamo una buona resistenza alle avversità e quindi sopravviviamo ai meno diciotto mattutini, alla neve in buona quantità e che viene spalata approssimativamente, ai coyote che girano affamati, ai cervi che ti tagliano la strada, agli autisti che telefonano, mangiano, leggono, agli sceriffi appostati ovunque, ai biscotti degli scout.
Caro navigatore del web, ti vorrei rassicurare.
Siamo una comunità bella allegrotta, numerosa e in salute.
Certo, quando alcuni di noi si ritrovano in gruppo, la sera intorno al fuoco,  si sviluppa il classico effetto nostalgico del migrante e si parla inevitabilmente delle famose tre C: cucina, caffè, clima.
 Ma stiamo benino e conviviamo pacificamente con i locali anche quando fatichiamo, come nel mio caso, a capirne l'idioma.
Ci abituiamo presto a certe comodità, ormai scomparse sul vecchio continente, come: trovare subito parcheggio, dimenticarsi quasi di chiudere la porta di casa, essere salutati cordialmente da commesse ed impiegati, qualcuno che ti mette la spesa nei sacchetti, tanti sacchetti, avere dei vicini cordiali e attenti e il dentista che la sera, dopo una pulizia, ti telefona a casa per sapere come stai.
Caro internauta, la tua domanda mi ha fatto sentire un po' come una pioniera, non vorrei che certe statistiche, messe in rete forse dal Tecnico in un estremo tentativo di bloccare la migrazione dei genitori,  ti avessero spaventato. Il Tecnico sostiene, dati alla mano,  che sia più pericoloso passeggiare di notte per Detroit che per Baghdad e forse in certi quartieri non è proprio consigliato aggirarsi alle tre di mattina ma normalmente, noi pionieri, giriamo tranquilli, andiamo a teatro, allo stadio, in ristorante, nei musei e torniamo sani e salvi a casa.
Detroit non è certamente una delle più belle città degli USA ma ha un fascino unico che ti intriga, un mix perfetto di decadenza e forza.
Se hai ricevuto una proposta di lavoro e sei terrorizzato, caro lettore con dubbi amletici, lascia un commento la prossima volta, noi pionieri siamo pronti a fare quadrato e a fugare molti dei tuoi dubbi.
Ci siamo e stiamo anche abbastanza bene.






21 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Moky, non era certo mia intenzione eliminare il tuo commento ma devo aver combinato qualcosa e il commento è scomparso...scusa! :( Sono un disastro ...

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    2. Ahahahaha verrai punita severamente per questa cosa ahahahahah.
      Magari verrai sbranata dai coyote ahahahaha

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  2. Chiaro, perchè ci sarei io,ad accoglierti e a proteggerti dal coyote affamato! :)

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  3. Proprio così. E quando te ne vai, dopo ti manca anche, Detroit.

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  4. Figo! La storia del dentista, intendo!

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    1. La prima volta Annachiara mi sono quasi spaventata, ho pensato:se il dentista mi telefona forse ha visto qualcosa di grave...;)
      Poi ho capito che una routine, gentile ma routine!

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  5. È senpre un piacere leggerti! Poi alcune comodità da te elencante sono identiche alle mie in kuwait !!!

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    1. Grazie Mimma! Anche tu hai un dentista premuroso?! ;)

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  6. Belle le tre C di cui noi italiani all'estero tendiamo sempre a parlare: cucina, caffè, clima.
    drusilla

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  7. Mi fanno sempre ridere le parole chiave nelle ricerche su google... chissà chi è quel povero disperato che voleva sapere se ci sono italiani a Detroit!! =)

    Ti ho scoperta oggi... ti seguo, da San Francisco!

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    1. Grazie Sabina...piacerebbe saperlo anche a me, speriamo torni! ;)

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  8. Sono molto contento per te, cara Mìgola e la telefonata del dentista (certo che la fantasia non ti manca) è davvero una trovata interessante.
    Ma per quanto riguarda la convivenza a Detroit, non colpevolizzare troppo il Tecnico: molte notizie le si apprendono in rete e non sono sempre le più rassicuranti.

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    1. Ti assicuro Guido che non c'è niente di inventato...mi ha proprio telefonato! La sera alle nove per sapere come stavo, mi sono quasi preoccupata! ;)
      Il tecnico continua a sfornare statistiche inquietanti su Detroit ma ormai è quasi un gioco...alcune però sono inquietanti !! Un carissimo saluto.

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  9. Sono molto contento per te, cara Mìgola e la telefonata del dentista (certo che la fantasia non ti manca) è davvero una trovata interessante.
    Ma per quanto riguarda la convivenza a Detroit, non colpevolizzare troppo il Tecnico: molte notizie le si apprendono in rete e non sono sempre le più rassicuranti.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. L'Italia da lontano mancherà anche, ma ti assicuro che visto il momento sono in molti ad invidiare chi vive all'estero.

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    1. Pyp: è quello che mi dicono tanti ma vivendo in una città come Detroit, dove la crisi è arrivata con la forza di uno tsunami e ha spazzato via vite, case, quartieri e un pezzo di storia di una intera comunità, quando rientro in Italia la mia sensazione di crisi c'è ma ti assicuro che è molto soft. Con questo non voglio sottovalutare niente, ti assicuro, anzi qui si riflette molto anche sui metodi per rialzarsi...ma divento lunga e noiosa! Un abbraccio.

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    2. Quest'ultima tua risposta mi lascia davvero sorpresa...Essendo completamente digiuna della situazione nelle metropoli americane e ascoltando alla tele dati sulla ripresa economica americana, non pensavo ad una realtà così critica! Un salutone e mi auguro che i -18 si stiano attenuando...;-).

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