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martedì 8 luglio 2014

Il dopo

È sempre peggio il dopo.

E assurdamente ci si ritrova a pensare che erano meglio quei momenti terribili che, invece, ti auguravi finissero in fretta, scivolassero via al più presto, si cancellassero, all’istante, dalla mente e dal cuore, di chi li stava vivendo e  soffrendo troppo, da troppo tempo. 
E dopo ti ritrovi a pensare che era meglio prima, anche se era meglio solo per te. 
Un meglio egoista e assurdo, irrazionale e inconfessabile.
Perché il dopo è, per te, solo solitudine.
Questo dopo che è una mano invisibile che ti stringe la gola all’improvviso, ti impedisce di deglutire, di respirare e ti lascia la bocca amara e la mente nera.
È sempre peggio il dopo.

Il mentre, invece, è  una trama di voci, di pelle morbida da accudire, di mani bianche da stringere e riscaldare, di occhi da guardare.
 il mentre è un profumo di lavanda. È rosa di sciarpe.
Il mentre è un fazzoletto di carta appallottolato sotto il cuscino. È un pigiama rosa a fiori.
Il mentre sono colazioni da condividere, quasi serene, in una cucina silenziosa con il caffè fatto come a casa perché la casa è lontana anche se è solo a pochi minuti, oltre quella finestra.
Il mentre è una stanza con il nome di un fiore che è come una tana, un rifugio dove entrano angeli silenziosi e compassionevoli.

E pensi che il dopo sarà solo pace per chi è ormai stanco di combattere, che sarà solo un porto tranquillo per chi ha navigato troppo, che è necessario questo dopo,che è  diventato indispensabile.


Invece il dopo è un silenzio che ti viene voglia di gridare, un buco nero che  si mangia tutti i momenti dolci e ti sputa fuori le tue mancanze, le tue assenze, le parole non dette e quelle dette di troppo.




Siamo in tanti a vivere il dopo, ognuno con il suo dolore, ognuno con i suoi ricordi, giorno dopo giorno.

11 commenti:

  1. Io, grazie al cielo, al momento non vivo nessun dopo.Quindi è facile dirti quello che sto per dirti e spero che un giorno tu possa ricambiarmi il favore: credo che quella persona preferisca saperti felice a vivere il tuo OGGI, che sofferente e malinconica pensando al passato o a ciò che non hai detto. Diglielo ora, ti ascolta. Sputa fuori tutto, magari urla, e liberati del peso. E poi torna a vivere il tuo oggi sapendo che ti sta accanto, che legge nei tuoi occhi e nel tuo cuore.
    Ieri mia mamma, in uno dei momenti di lucidità, piangendo mi ha detto che per lei la cosa importante è sapermi felice. La distanza pesa ma deve sapermi felice. E so che questo pensiero se lo porterà appresso nel "dopo". Una mamma o un papà vogliono solo saperci felici.

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    1. Mom, sicuramente. È il pensiero di ogni genitore. Ma la mancanza delle persone care è un'ombra sempre presente. Viviamo la nostra vita nella frenesia della quotidianità che ci riempie la testa di pensieri e poi silenziosa, improvvisa arriva la nostalgia di una voce, di un profumo, la voglia di sentire un consiglio e sai che è impossibile. Si va avanti, certo, ma credo che ci saranno momenti così sempre e sempre. È la vita. un misto unico di felicità e malinconia.

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  2. Il dopo è anche carico di infinita tenerezza, di memoria indelebile, di ricordi importanti.
    Il dopo è anche la coscienza che la vita è un meraviglioso puzzle, un quilit (e nel New England ne fanno di bellissimi) che porti sempre con te, ti avvolge e ti riscalda.

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  3. Non ho parole per momenti come questo, solo un abbraccio.

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  4. ecco,io sto vivendo un dopo senza preparazione.Un caffe',la fine di una doccia che non c'è mai stata.il 118.La fine.Sono 15 gg. che mio fratello è morto cosi':all'improvviso.Ora cosa c'è:senso di colpa, non spiegabile,il pensiero che il mio dolore fortissimo debba essere un po' meno di quello di mia cognata,la consapevolezza che mia madre ultranovantenne non lo dovra' mai sapere.Dolore dolore.Ora lo accetto,arriva ad ondate,arrivera' un momento in cui ci sara' solo un tenero ricordo....stefania

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    1. Stefania, hai detto bene, "arriva ad ondate" e sono forti queste onde nei primi tempi e continue. Ti colpiscono in faccia e ti lasciano stranita. Sono una tempesta. Poi piano piano diventano sempre meno forti ma non sarà mai più un mare tranquillo quello che hai davanti e forse è giusto così perché quelle onde ci ricordano quanta vita c'è stata. Ti abbraccio.

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  5. Il dopo è pieno di occasione mancate, è pieno di assenza....

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