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giovedì 11 aprile 2013

I CIELI DI UTRILLO

Suzanne Valadon non è Suzanne quando, bimba di strada, gira per i quartieri poveri della Butte ma Marie-Clementine figlia illegittima di una donna restata precocemente vedova.
Marie è bella, disinibita, trasgressiva, determinata a non restare una povera donna come la madre.


Marie sa sedurre gli uomini, gli uomini la seducono, la disegnano, la sognano e lei diventa
la modella di Renoir.  
                                                

Poi incomincia a disegnare, disegna la madre e si firma Suzanne Valadon, un nome che le piace, che suona bene.
A diciotto anni aspetta Maurice, un figlio non voluto e figlio di nessuno.
Diventa la modella di Puvis de Chavannes, ne diventa l'amante ma una sera, in un cabaret  buio e fumoso, incontra Miguel Utrillo y Molins studente di agronomia e pittore per diletto. La passione li avvolge, vivono una vera vita bohème, litigano, pitturano.
Lui è catalano, geloso, vuole Marie tutta per se ma lei adesso è  Suzanne, è un'artista ormai e di quest'uomo resta solo un nome per il figlio che diventerà Maurice Utrillo.
 Degas la spinge ancor più a dipingere, la accoglie nella cerchia dei "pittori", le dona una specie di benedizione e lei dipinge il piccolo e gracile Maurice, nudo, triste, solo.



La sua mamma posa per Toulouse-Lautrec e i ragazzi del quartiere si prendono gioco di lui, dei suoi tic, della sua magrezza.



 Maurice beve, beve sempre più ed è violento, si scaglia sulla madre con un coltello.
 Lo internano.
Quando esce, Suzanne lo porta con lei in Rue Cortot e gli insegna le basi della pittura, per distrarlo, per calmarlo, per tenerlo lontano dall'alcol.
Ma Maurice beve, beve il profumo di Madame Gay, l'ostessa che gli versa il vino, arriva a bere l'alcol della lampada con cui si fa luce.
 Regala le sue tele per una bottiglia di vino.
Quello che ama è disegnare case, sempre case, strade, chiese, muri, con precisione, senza tralasciare dettagli.
 Pitturare è come costruire e lui vuole essere un muratore.



Adesso Suzanne vive con André Utter, idraulico, elettricista e pittore per passione. Utter ha l'età di Maurice ma che importa, lei non ascolta le malignità della gente, è un amante giovane, bello, biondo e appassionato.
Lei lo dipinge nudo nei sui " Lanciatori di reti" . Una tela di tre metri dove André è un dio greco.


E Maurice? Cosa pensa di questo amore chiaccherato con un suo amico di gioventù diventato suo patrigno?
Maurice beve, beve l'etere quando tutti gli negano un bicchiere di vino e dipinge, dipinge le sue strade popolate di fantasmi senza volto.
 Maurice non dipinge mai un volto, le sue strade sono per lo più deserte o attraversate da figurine minuscole, irriconoscibili.


   

A Montmartre tutti lo chiamano Mau-Mau.
Diventa una figura scheletrica che ricorda uno spaventapasseri, è lui stesso una delle sue figurine anonime che attraversano il quartiere nelle sue tele, che vagano senza meta e senza compagnia.
Ma Utrillo dipinge anche il cielo, dei cieli da incantare, da temere come prima di un temporale, cieli rarefatti o carichi di tensione, cieli che ti tolgono il respiro.




Ps.
Immagini raccolte dal web e pronta a restituirle se richiesto

11 commenti:

  1. Avevo già letto da qualche parte questa storia, ma non ricordo nè dove nè quando, pensando poi che io non sono una grande amante dell'arte. Questi quadri sono bellissimi, ma che triste vita questo Maurice con un così grande talento!
    Ciao :)

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  2. Ottima memoria cara Dupont...l'avevi letta da me su Splinder qualche anno fa! L'ho ripresa, rivista e riproposta per una nuova versione e chissà per inaugurare una serie di post dedicati ai pittori di cui chiacchero nelle mie lezioni! Chissà...

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  3. come sempre bravissima, mi piace questa idea dei post dedicati ai pittori, io adoro i quadri pur non essendo una intenditrice, mi fai Van Gogh ? non mi stanco mai di leggere di lui, che emozione i suoi dipinti, bacio da divinacallas.

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    1. Mi piace che ci siano delle richieste! Vai con van Gogh! ;) Grazie Divinacallas.

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  4. Mamma che ignorante sono! Dai racconta che io ti ascolto ^_^

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    1. ho visto proprio ieri la mostra di De Nittis e mi ha stupito molto la scelta dei colori, sono rimasta perplessa ed incerta dei suoi Vesuvi in cui predomina il giallo, in realtà son molto verdeggianti, e le figure femminili al di là della cura del loro abbigliamento sempre ricco, hanno raramente uno sguardo coinvolgente ...ma probabilmente c'è qualcosa che mi sfugge

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  5. Sai che De Nittis è morto a Saint Germain en Laye (molto giovane) dove io ho vissuto tanti anni?! È un impressionista e come tale attento alla luce e ai suoi effetti sulle cose. Ho visto il quadro che hai pubblicato sul tuo blog, quello della carrozza sulla strada fangosa...c'è un'attenzione quasi maniacale degli impressionisti per l'acqua, il cielo, il fumo. È il contatto con l'aria che li inebria!
    De Nittis inoltre è super bravo con i pastelli, che io adoro!
    I colori sono emozioni e, a volte, devi staccarti dalla realtà per capire l'artista. Un abbraccio!

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  6. Che strana la pittura. Si passa dal realismo fotografico fatto con una capacita' tecnica grandiosa, ma senza anima, a impressioni su tela che sono bozze di visioni, ma piene di anima.

    E le vite dei pittori, uomini e donne, sono lo stesso. Abbozzi di vita per i canoni "normali".....ma quanta vita, quanta passione.

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    1. Già Fall...il percorso della pittura è tortuoso e interessante e proprio le bozze di cui tu parli sono piene di vita.

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  7. Permesso? Felice di conoscerti.
    Sai di cosa mi sono meravigliato nel leggere questo tuo post? Che è possibile trasmettere ai propri figli le proprie doti. Ho fatto un paragone tra i dipinti di Suzanne, veramente una bellissima donna, e quelli di suo figlio Maurice Utrillo. Non saprei quale scegliere,
    anche perché non sono un intenditore.
    Complimenti per il tuo blog.
    Un saluto,
    aldo.

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  8. Avanti...con piacere! Chissà se le doti si trasmettono o se l'arte si respira. Io non ho dubbi tra i due artisti io preferisco Maurice, istinto puro che si scatena nei dettagli e ti emoziona con un albero rinsecchito o con un cielo carico di neve!
    Grazie Aldo per i complimenti e felice di trovare un nuovo amico di blog!
    Un caro saluto.

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