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venerdì 6 luglio 2012

Va tutto bene...

Bene, va bene così.
 Mi sono chiusa il portone alle spalle e il suono cupo del legno che ritrovava i battenti, con rumoroso sollievo, ha dato la parola fine ad una avventura iniziata nel 1996.
Lascio fuori, con qualche dubbio, da questo percorso la scuola materna, anche se, i nostri cugini francesi considerano la maternelle una fase importantissima di preparazione alla maturità, incominciando già a tre anni a fare graduatorie, bilanci, valutazione di competenze.
È stata una bella camminata attraverso aule abitate da bambini e ragazzi di svariate nazionalità. Abbiamo avuto compagni di banco svedesi, americani, tedeschi, marocchini, spagnoli, danesi...
Ho distribuito merende a faccini colorati e sfiorato capelli di tutte le sfumature, ho ringraziato più volte la dieta mediterranea che accontentava tutte le esigenze gastroeticoreligiose.
Ho ricevuto pacche sulle spalle da energumeni dal fisico di rugbisti, ho preparato colazioni per una orchestra intera, ho sostenuto squadre di calcio e tremato a gare di judo.
Pitturato farfalle e fiori su guance morbide, soffiato nasini, allacciato centinaia di scarpe, ricoperto libri con plastiche colorate che Christo ci fa un baffo!
Ho incontrato insegnanti straordinari e gente che aspettava la fine del mese e le vacanze scolastiche. Ho studiato il programma di storia almeno due volte, letto Montale un un milione di volte.
Ho atteso fuori dal cancello i visi dei miei figli come se arrivassero sempre per la prima volta e nei loro occhi vedevo riflessa la giornata trascorsa.
 Piccoli guerrieri sporchi di fango e di sugo, con ginocchia sbucciate e nasi rotti, con incredibili avventure da raccontare prese in prestito da pescatori esagerati, racconti di risse degne di film epici, compagni cattivissimi e bambine in pericolo su scivoli altissimi.
 Li ho accolti tra le mie braccia quando queste erano richieste, ho camminato accanto con aria seria quando erano cose da uomini, ho taciuto quando erano momenti troppo difficili e ho riso quando tutto si era ridimensionato davanti alla merenda.
Sono stata compagna di giochi, insegnante severissima, guardiana, complice, mamma.
Adesso è e sarà diverso perchè quel portone ha chiuso una fase in cui le mamme  sono ancora ammesse, accettate, tollerate. Le porte dell'università sono vietate, al limite sono tollerate visite guidate, genitori come turisti curiosi e avidi di notizie che avrebbero quasi voglia di allungare una mano e portarsi via qualche souvenir. Piaciuto? Bene! Ciao mamma, ciao papà!
E va bene, molto bene così!

12 commenti:

  1. Mah, piu' che una resa mi sembra la ricerca di uno status che restera' nei tuoi desideri peraltro molto reconditi :-)

    Bello scritto, anche divertente e pieno di ricordi ma i genitori sono sempre genitori, ad ognuno la propria vita e se e' quella di essere genitore (io lo sono) allora viviamola al meglio. Non cercare di adattare i desideri alla vita e neppure la vita ai desideri ma lasciati vivere per come sei

    Ciao, Diaolin

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    1. Ciao Diaolin
      credo proprio che lasciarsi vivere sia la soluzione migliore e forse anche l'unica possibile!
      Essere genitore mi piace c'è solo un po' di nostalgia per dei momenti teneri che non ritorneranno...ma ne verranno altri forse ancora più belli!
      Un abbraccio!

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  2. Il tempo corre e ci dobbiamo tenere alla larga sempre più...

    Mariatn

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    1. Tranquilla che le barriere le mettono loro! ;-)
      Baci

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  3. Ma daaaai... uno dei tuoi figli fa gare di Judo? Ma che divertente.. a che livello? Il mio, prima di subire l'ippon definitivo da Katerina, è stato un discreto agonista che ha vinto diversi tornei e titoli e anche la gioia e delizia del suo allenatore perchè era la classica mina vagante del tabellone capace di battere il grande favorito dei campionati italiani e di perdere l'incontro successivo con la più orrida schiappa ripescata. Se ti diverte ancora il genere "arti marziali" su you tube ci sono ancora due suoi filmati di gara tra i quali quello in cui il mio "Uomo tigre" è diventato campione regionale. Questo è quello della brutalizzazione in controtecnica di una cintura nera II DAN che in una gara Open pensava di avere di fronte il pivellino di turno.
    http://www.youtube.com/watch?v=eKTwxmAO3s0

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    1. Abbiamo girato palestre incredibili delle periferie più truci di Parigi per accompagnare i due judoka nei vari tornei. Il Tecnico era alle porte della cintura nera quando in gara si è distrutto un gomito( operazione, chiodo, fisio...) e la carriera si è stoppata! Cucciolo si è fermato alla verde per un innamoramento improvviso per la pallanuoto! Fantastico il video "dell'Uomo Tigre"! ;-) C'è un mondo a parte che gira intorno al judo, parlo della Francia, visto anche come via per un riscatto sociale!
      Ciao

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  4. mamma a tempo pieno e a tempo determinato. Questo siamo. Ma poi tornano, tornano e raccontano cose che gli scivoli altissimi fanno il solletico e torniamo a credere di essere mamme per sempre... che poi lo sai benissimo che i figli ci sono stati affidati e li dobbiamo solo accompagnare a quella porta da cui ogni tanto riusciremo a sbirciare compiaciute per il buon lavoro fatto...

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    1. Vero Erika...sbirciare, questa è la parola giusta!
      Un abbraccione!

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  5. Credo che anche se si affronta il mondo dell'università e dei grandi, non si dirà mai "Ciao", nè a mamma, nè a papà.
    Pur crescendo sentiamo il bisogno di avere dietro di noi guide sicure, che hanno realizzato i loro sogni e i loro progetti, e che possono quindi aiutarci, quando saremo indecisi, quando non sapremo dove sbattere la testa, quando ci perderemo. Non dimenticheremo mai quello che loro hanno fatto per noi ma, allo stesso tempo, avremo sempre bisogno di loro; di una semplice telefonata, di un abbraccio, di una visita a sorpresa.
    Almeno questa è la mia visione.

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    1. Speriamo che sia anche la visione dei miei maschi!!!
      Ciao nipotina!

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  6. Non esistono luoghi comuni su questa giostra né portoni che si chiudono né esiste la parolina "mai". Ma tante porte aperte: a volte è necessario essere fortunati. Ognuno farà la propria esperienza.
    Ciao.

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    1. Il portone che si è chiuso è solo quello della fase liceo...se ne aprono altri ed io sarò li a sbirciare come dice Erika ma meno presente come è giusto che sia!
      Un abbraccio grande, Guido!

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