Quanto ci mette il dolore a trasformarsi? E le lacrime, le lacrime che tempi hanno?
Escono senza chiedere il permesso per quanti giorni? Quanto tempo ci vuole prima che gli occhi smettano di correre al solito posto cercando qualcuno che non c'è più? E il naso, quanto tempo occorre al naso per dimenticare un odore? E può la voce uscire senza collegarsi al cervello per chiamare qualcuno che non può più rispondere?
Ecco io vorrei i tempi, perfavore, vorrei delle risposte, se qualcuno può darmele. Perché in fondo mi sento come un bambino in un mondo adulto, un bambino pieno di domande che ai grandi sembrano inutili e forse anche un po' stupide.
Questo cagnone mi aveva conquistato. Questi occhi gialli, indagatori e saggi, mi erano entrati nel cuore e giorno dopo giorno si erano ritagliati uno spazio sempre più grande.
È arrivato in casa in un periodo complicato fatto di traslochi e cambiamenti, abbinato ad un altro cane che niente aveva a che fare con lui, per taglia ed età. Era un cucciolo grande con orecchie a tetto spiovente e occhi adulti, seri e preoccupati. Lo chiamavamo "il Tedesco". Ci guardava e non ci capiva, si sedeva ed aspettava. Immediatamente ha fatto la sua graduatoria ed io ero, senza alcun dubbio, all'ultimo posto: non ero il capo, non ero il compagno di giochi, forse ero il capo del piccolo "topo" che condivideva la sua nuova famiglia, forse ero la vivandiera...
Era un cucciolo coraggioso che non si fermava davanti a niente, che arrivava a gettarsi dai balconi se questo significava raggiungere il suo amato ( ricordo ancora il mio grido inutile, cercando di fermarlo, quando capii cosa stava per fare e il tentativo, ancora più inutile, di correre per prenderlo al volo). Arrivava a gettarsi nei laghetti per accorciare i tempi e raggiungere, ancora l'amato, senza sapere cosa fosse l'acqua e il concetto difficile di profondità . Attraversava la strada solo sulle strisce pedonali.
Era paziente ed entusiasta e quando non capiva girava la testa da un lato come per guardare le cose da un punto di vista diverso.
Era un bongustaio e mangiava le verdure, tutte, e la frutta, tutta, e adorava il formaggio, quasi più della carne. Se mangiavo un mandarino mi ritrovavo piena di bava e con i suoi occhi in versione mendicante, che poi era una parte che recitava molto bene in diversi momenti.
Quando si paralizzò, quella strana mattina di Settembre, non era spaventato ma stupito. Si annusava le zampe e provava ad alzarsi. Me ne accorsi alle sei di mattina quando non si presentò a reclamare il biscotto quotidiano e la fortuna volle che la nostra corsa dal veterinario ci facesse approdare in quelle cliniche incredibilmente all'avanguardia, di quelle che in certi posti del mondo non ci sono nemmeno per gli umani e ritornò a casa, senza certezze, senza un futuro certo. Rasato, immobile, dolorante, ancora paralizzato ma fieramente vivo. Per due mesi sono stata la sua badante, tra imbragature per sollevarlo, medicine e ginnastica. Ho invaso la rete con foto dei suoi progressi, video della fisioterapia e ho comperato scarpe per cani in negozi virtuali inglesi.
Ma passato l'oceano, i ruoli si sono capovolti ed è diventato lui la mia dama di compagnia: paziente compagno di solitudini artiche, stimolatore di passeggiate benefiche, instancabile ascoltatore di lamentele, compagno di stanza in case sconosciute piene di preoccupanti rumori.
Se n'è andato all'improvviso. In uno splendido giorno di sole.
Silenzioso, composto, coraggioso, con i suoi occhi gialli, saggi e pazienti, piantati nei miei.
Chissà se in questi ultimi anni ero salita di categoria? Certamente mi ero guadagnata sul campo il suo rispetto e forse un pezzetto del suo cuore.
Tu, invece, cagnone, il mio cuore lo avevi tutto e mi mancherai moltissimo.
mi fai venire le lacrime agli occhi... bello Noris!
RispondiEliminaGiulietta, potrebbe sembrare che lo dico perché ne ero follemente innamorata ma era un cagnone bellissimo! Anche adesso che era un vecchietto molte volte c'era chi si fermava con la macchina e mi chiedeva informazioni sulla razza e sulla provenienza e facevano i complimenti. Ma credo che la cosa più bella di Noris fosse il carattere, era un cane saggio, se si può usare questo aggettivo per un cane e paziente. Grazie! Un abbraccio.
EliminaSabrina .... solo chi ha un cuore grande come il tuo può. ... 💖
RispondiEliminaNo credo che sia il dolore comune di chi ha la fortuna di amare i cani...ogni cane regala emozioni e affetto. Nessuno ne esce incolume...lo chiamano affetto contagioso! ;) Un abbraccio grande, grande.
EliminaE' verissimo quello che dici. Stai soffrendo. Lui è stato amato tanto. Non vuole questo dolore.
RispondiEliminaInfatti cerco di sorridere, ogni mattina quando vedo i suoi biscotti ancora nel barattolo... ;) TVB
Eliminacapisco la tua sofferenza, anch`io ho perso un cagnone grosso e bello come Noris di nome Oscar.
RispondiEliminaGrazie Ines...ti abbraccio forte e ti aspetto!
EliminaI tempi che chiedi ... purtroppo posso dirti che il numero di giorni, mesi o anni è infinito ... non finisce mai il dolore della perdita, ma si trasforma forse in altro, in un ricordo costante, in un cercare con gli occhi in certi angoli, nel vedere un altro cane che gli somiglia e pensare che però lui ... non finisce mai il dolore, però poi uno alla fine si rende conto della fortuna che ha avuto, di come ti cambiano i cani, di come sono loro che indirizzano in un certo modo varie fasi della nostra vita e noi non ce ne rendiamo neppure conto. Ora il tuo Tedesco è con la mia Aika a mangiare frutta al di là del ponte arcobaleno (questo era ciò che avevo scritto per Aika, http://nonsipuotornareindietro.blogspot.com.es/2014/06/una-lettera-damore.html, che mi manca ancora come se fosse oggi)
RispondiEliminaHo letto la tua lettera Cecilia ed è bellissima! I cani ci cambiano la vita perché ci aiutano a leggerci dentro, ci fanno riscoprire la parte vera e semplice che a volte dimentichiamo e i sentimenti basici che fanno bene al cuore. Raccomanda ad Aika di correre piano, il Tedesco ha problemi con il posteriore! ;) Grazie ancora del tuo commento e pensiero. Un abbraccio.
EliminaCara Mìgola, la vita purtroppo anche quando sembra rosea, può sempre invertire tutto, e il dolore diventa una cosa che è difficile ad accettare!!!
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica.
Tomaso
Ciao Tomaso
Eliminail dolore è parte della vita. Lo so. Aspetto che passi l'onda più alta e poi respiro.
La Britta è andata a morire distante,
RispondiEliminal'abbiamo ritrovata nel bosco tento tempo dopo
e l'abbiamo riconosciuta dal collare
Brenno era accovacciato davanti al cancello
come tutte le mattine che arrivavo in fabbrica
era lì ad aspettarmi anche da morto.
Ci amano sempre fino all'ultimo respiro
non credo che ci sarà mai un umano adamarmi così.
Massimo grazie di essere qui per questo post. Quanti ricordi abbiamo che sono legati ai nostri amici pelosi...Noris se ne è andato tra le mie braccia e questo resta un momento dolce e triste che non mi abbandonerà mai, un regalo che lui mi ha fatto. Ero stata via una settimana e sicuramente la malattia lo aggradiva ormai da tempo, pur senza segnali. Sono certa che mi ha aspettata. Ci aspettano sempre.
EliminaMìgola, non ci sono parole... sono fedeli, affidabili e quando se ne vanno, il vuoto è incredibile... un abbraccio forte forte...
RispondiEliminaGrazie Renata. Un grande vuoto che ho voglia di riempire con un altro cucciolo ma so che non riuscirò mai a ritrovare quegli occhi gialli saggi. Ogni cane è unico ed irripetibile come lo siamo noi umani, come ogni essere vivente...
EliminaPer chi ama gli animali - ed io sono tra questi - un cane o un gatto sono quasi esseri umani e, quando ci lasciano, è umano piangerli.
RispondiEliminaGrazie Migola per la tua visita nel mio blog ma, problemi fisici e di altro tipo, mi impediscono per ora di riprendere ad operare sul blog.
Un salutone,
aldo.
Ciao Aldo! Grazie di essere passato qui da me. Io ti aspetto e spero che tutti i tuoi problemi si risolvano presto per tornare a leggerti con piacere e simpatia. Un abbraccio.
EliminaMi dispiace...un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Mamma in Oriente!
EliminaLeggo adesso....Mi dispiace tanto! Io non ho animali, ma conosco molti amici che ne hanno e so che cosa significa la loro perdita...
RispondiEliminaUn abbraccione!
Letto adesso... mi dispiace davvero tanto, quello che posso fare è mandarti un abbraccio grande
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