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lunedì 1 giugno 2015

L'arte salverà Detroit, fratello.


Quando dico che abito a Detroit le espressioni del mio interlocutore variano da allibito ad  allibito in una serie di nuances di allibizione che devo dire mi diverte e mi fa sentire donna di frontiera.
Raccontare DETROIT non è impresa facile perché è una città complicata con tante versioni diverse della sua storia. Puoi parlare e chiedere a tanta gente e sentire pareri completamente differenti sulle cause e sui perché Detroit sia finita in un disastro di simili proporzioni. Ci sono ancora versioni che si basano sul bianco e sul nero senza indagare troppo nelle pieghe complicate delle scelte economiche, voci che scaricano tutte le colpe sull'industria automobilistica,  indici che puntano verso responsabilità  politiche.
Molte scelte sbagliate che si sono accumulate negli anni, sicuramente.
Quando arrivi a Detroit le parole si fermano e normalmente è il silenzio che parla.
Le persone che hai in macchina in genere tacciono improvvisamente e guardano fuori dal finestrino, con espressione allibita, uno scenario che li spaventa.
Vedono nelle case abbandonate, nelle fabbriche che cadono a pezzi, nella enorme stazione fantasma una possibile e terrificante proiezione di quello che può succedere ovunque se il meccanismo che abbiamo avviato improvvisamente si inceppa.

La STAZIONE è un posto emblematico, si erge ancora maestosa, nonostante tutto, nel suo elegante stile Beaux arts. Ė lontana dal centro, se ne sta lì, in disparte, ridicolmente protetta da un filo spinato che protegge ormai il nulla.




Le case sbarrate, svuotate, incendiate resistono come vecchi guerrieri a cui hanno rubato tutte le armi. Davanti ad ognuna ti chiedi che storia ti potrebbe raccontare, che vite ha protetto prima di essere lasciata. Adesso le puoi comperare a cento dollari o anche meno.









Detroit è un museo a cielo aperto, una esposizione di fallimenti, una teca di reperti storici che ci devono far riflettere. 
La cosa che maggiormente mi incanta è che dalle rovine il riscatto probabilmente avverrà attraverso l'arte, perché 
l'arte salverà probabilmente Detroit.





Nell' enorme Russell Industrial Center i giovani artisti, che vengono ormai da tutta l'America e non solo, affittano spazi a tre dollari al metro quadro creando sinergie artistiche dove prima, tra le macerie, si addestravano le squadre speciali della polizia














Di' qualcosa di buono su Detroit. 
Non è difficile, questa città è un po' magica e in un attimo ti incanta, Ma quando sei sotto l'effetto di un incantesimo è impossibile raccontare i dettagli logici e le motivazioni reali.
Detroit è un cucciolo abbandonato sul bordo della strada ma occhio è cucciolo di carattere e ti devi avvicinare con le dovute cautele.










Ogni momento il contesto può cambiare, attenti al quartiere che state attraversando.
 Anche percorrendo la stessa strada poche miglia possono fare la differenza ma non siate prevenuti perché proprio dove si accumula quella che pensavate immondizia possono sbocciare idee e opportunità 





Certo non è obbligatorio amare Eminem ma è un tassello che non si può dimenticare...guardate il video è meglio di cento visite guidate. Ah dimenticavo: tiratevi su il cappuccio della felpa, mi raccomando.




"Perciò definitela rivalità tra fratelli 
Prendete la sua vita, la chiamano la rapina imperdonabile 
Un uomo saggio mi ha detto che portare rancore 
È come lasciare che qualcuno che abita nella tua testa senza pagare l’affitto 
Parlo sinceramente, non ho tempo per sfrattare questi pagliacci..."






15 commenti:

  1. La desolazione e l' abbandono fanno sempre impressione, in qualsiasi luogo, figurati in una città come Detroit

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    1. Infatti i visi e le espressioni dei miei ospiti non lasciano dubbi...hanno sotto gli occhi un esempio di quello che potrebbe succedere se...

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  2. Molto eloquente il tuo link DETROIT ed altrettanto questo
    www.linkiesta.it/detroit-case-300-euro.
    Ma ciò che ammiro sul tuo sito, da un po' di tempo in qua, sono delle gran belle foto.
    Ciao

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    1. Grazie Guido!! Sono contenta che ti piacciano...io mi ci impegno a farle!! ;)
      Un abbraccio

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  3. Le immagini del link sono spaventose...Bene fa il Sindaco a lanciare il progetto di demolire gli edifici vuoti e fatiscenti. Vista così sembra una scena da film di fantascienza, che rappresenti un'ambientazione post nucleare....

    Incredibile! Ma tu quanto tempo ti devi fermare lì? Hai un termine?
    Immagino, comunque, che vi siano quartieri ovviamente più vivaci e umani...

    Ad ogni modo mette addosso una tristezza incredibile!

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    1. Io in teoria mia cara sono qui per sempre, il nostro contratto e definitivo ma come tu ben sai di definitivo c'è ben poco a questo mondo...vedremo!
      Il mio quartiere è nella periferia di Detroit e niente ha a che vedere con le foto del link...ma bastano poche miglia per toccare con mano la storia difficile di questa città. Ma anche la voglia di farcela...non dimentichiamolo!

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  4. Ovviamente concordo anch'io con la bellezza delle tue foto!!!

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  5. Quello che conoscevo di Detroit era fermo ai tempi del mito dell'automobile. La tua corrispondenza ha un valore levato e non stonerebbe in contesti anche diversi da quello virtuale. Certo le foto sono notevoli ma senza i tuoi testi perderebebro molto. Se perogni dimora che abiti scrivi così sarà un piacere seguirti.
    PS: elimina per favore Kabanna e usa se vuoi quest'altro link
    http://dopoilmattno.blogspot.it/
    Ciao

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  6. Era da un pò che pensavo di chiederti come era Detroit, sai? Le immagini, un pò fanno paura, un pò danno speranza e sono molto belle!

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  7. Salve Signora , come faccio per avere il suo indirizzo mail? grazie
    gaetano tufano

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    1. Signor Gaetano Tufano mi lasci pure il suo mail e io le scriverò molto volentieri.

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