Charlie Hebdo stazionava spesso sul comodino del Tecnico.
Le sue vignette irriverenti, acute, pungenti ci hanno fatto ridere ma anche pensare e spesso ci hanno permesso di toccare argomenti delicati o sconosciuti.
Quei personaggi dai grossi nasi e dagli occhi tondi sembravano voler uscire dalle pagine del giornale per scandalizzarci meglio.
Non eri mai al sicuro con Charlie, di qualunque religione tu fossi. Una volta era il Profeta, un'altra il Papa o un rabbino ad essere presi di mira. Non si salvavano i politici di ogni colore, gli scrittori, gli attori, i finti ecologisti e i militari. I capi di Stato, i premi Nobel.
Charlie non faceva sconti a nessuno e nessun argomento era tabù, nemmeno quelli più delicati e apparentemente intoccabili. Questa era la forza di Charlie.
Molte volte di fronte ad uno scandalo o ad un fatto di cronaca eclatante ci si trovava a pensare: chissà cosa si inventeranno quelli di Charlie? E spesso, mentre passavi davanti ad un'edicola, sbirciavi per guardare la vignetta della prima pagina.
Termometro di una società multietnica, agitatore di culture diverse destinate alla convivenza, questo era il giornale. Senza limiti, senza rete, senza barriere. Intelligenti e stupidi come adolescenti in cerca di guai. Provocatori e paladini di una libertà assoluta. Dissacratori e amanti della vita. Goliardi e pronti alla lotta.
Questi erano i disegnatori di Charlie.
No, non sono tutti morti, lo so.
Ma da oggi niente sarà più come prima, perché quelle scrivanie insanguinate cambieranno il modo di disegnare e cambieranno il nostro modo di leggere quelle vignette. Ci sarà un Charlie prima e un Charlie dopo e quello dopo non potrà non fare i conti con la responsabilità di dover essere all'altezza, di dover essere dissacrante nonostante, di dover essere con ( alla francese) nonostante...
E come sempre mi chiedo: cosa si sarebbero inventati oggi, i quattro di Charlie, come ultima vignetta da prima pagina? Di sicuro non ci sarebbe stata nessuna retorica, nessun autoincensamento, niente martiri o eroi ma una grassa risata più rumorosa delle armi automatiche.
Io, questa notte, vorrei saper disegnare.
Io, questa notte, sono Charlie.
brava, bel post.
RispondiEliminagrazie
Cara Mìgola, credo che tutti dobbiamo essere con lui, questo atto terroristico deve aprire gli occhi a tutti, orrore non è il modo di manifestare, la contrarietà.
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica.
Tomaso
Ciao Tomaso
Eliminadobbiamo essere sempre all'erta e pronti a difendere i diritti fondamentali come la libertà di espressione, sempre. Un carissimo saluto.
Io non conoscevo le loro vignette, la loro satira e mi dispiace di averli conosciuti così...
RispondiEliminaTi sarebbero piaciute...ne sono sicura.
EliminaAnch'io non li conoscevo, sono preoccupata e rattristata comunque
RispondiEliminaLo so Margherita...è un momento difficile e delicato e credo che non abbiamo ancora ben capito la gravità del problema.
EliminaCara Mìgola, ho scritto quattro volte un commento che riscrivo per la quinta e che pubblico come anonimo: hai cambiato qualcosa?
RispondiEliminaAnch'io li conoscevo poco e pur difendendo la libertà di espressione in ogni sua forma, compresa la satira, mi domando se l'intelligenza umana non riesca a porre degli argini da non superare. E rifletto che quanto successo ieri l'altro a Parigi e quanto ancora in queste ore sta succedendo, ha alla base guarda caso il fondamentalismo religioso: una volta di qua una volta di là a difesa (?) del proprio Dio.
Guido
Sai Guido io non credo proprio negli argini e nei limiti quando si parla di libertà di espressione. Inoltre in questi giorni in cui le vignette di Charlie sono apparse fuori contesto è più facile pensarle di cattivo gusto senza apprezzarne il lato impegnato e attento ai temi della società. Io sono Charlie senza se e senza ma.
EliminaScusa se insisto: quando parlo di "argini", non so se hai fatto caso, parlo di argini che l'intelligenza umana (no la legge) dovrebbe essere in grado di porsi. Sarò limitato ma non riesco ad accettare che, in nome della libertà di espressione, si definisca il Corano una merda o si irrida, con immagini blasfeme a Cristo o al Papa. Punti di vista, ovviamente.
EliminaScusa se insisto anch'io ma per me la libertà deve essere totale. Io non mi sento offesa da dei disegni che cercano di far vedere il mondo sotto un 'altra luce e da un'altra prospettiva che non è quella canonica. Chi non apprezzava Charlie Hebdo non lo comperava o non lo leggeva. Io ne sorridevo, a volte ma non mi sono mai sentita offesa. E la mia paura è che tutta questa prudenza, racchiusa nell'abusato termine di questi giorni "buon gusto", nasconda una certa paura di scatenare la violenza di chi si offende. Comunque rispetto il tuo pensiero e lo proteggerò come proteggerò quello dei disegnatori di Charlie...perchè l'importante è poter essere qui a scrivere quello che vogliamo, come vogliamo, dove vogliamo. Ti abbraccio.
EliminaBrava Migola. Questo post riassume bene anche io mio pensiero.
RispondiEliminaGrazie.
EliminaAmmetto che non li conoscevo. Alcune vignette che sono state pubblicate non rientrano nei miei gusti ma questo non vuol dire niente. Sapevano di essere un bersaglio e non si sono tirati indietro. Una grandissima lezione di coraggio e di amore per la libertà, che non si può non ammirare.
RispondiEliminaVero Pyp...proprio così!
RispondiElimina"Intelligenza umana", "buon senso", "cattivo gusto"… tutti termini assolutamente soggettivi che non valgono una cippa: quello che per una persona e' buon senso, per un'altra e' calunnia. O si accetta la libertà di pensiero nella sua totalità', per quello che e', e cioè un diritto fondamentale per tutti i cittadini di una società civile e democratica, a prescindere dal contenuto dell'opinione, che può o fenderci, darci fastidio, etc. o la si elimina per tutti. Un diritto e' un diritto, punto. Ed e' per tutti.
RispondiEliminaSappi che sono molto offesa per l'uso del termine "cippa" che trovo di estremo cattivo gusto...;)
RispondiEliminaInutile dirti che sono in perfetto accordo con te!
Ciao Moky