Cammini lentamente, come un robot dei primi film di fantascienza, infagottato infili i guanti e prendi i bastoncini. Con il bastoncino colpisci gli scarponi per togliere la neve che ha formato un malloppo sotto la suola. Appoggi lo scarpone, punta, tacco e spingi fino al rassicurante clak della chiusura decisa dell'attacco. Improvvisamente, come una foca che è entrata goffamente in acqua, ti senti leggero, elegante, completamente a tuo agio e non vedi l'ora di scivolare, di prendere velocità, di provare curve nuove. Ti guardi in giro, prima di dare l'ultima spinta, e lo spettacolo è intorno a te, enorme teatro silenzioso. Trattieni il fiato e via.
Sciare è volare molto vicino alla terra, accettandone tutte le screpolature e le imperfezioni.
Lo faccio da quando ero una bambina e non ho nemmeno un ricordo negativo legato a questi momenti che sono sempre pura e semplice felicità.
Il mio modo di fare sci è cambiato in questi anni e parecchio...è cambiato per amore.
Da sci totale, senza se e senza ma, compulsivo, agonistico, assoluto, pluristagionale...
A sci di accompagnamento, nel senso di sci di coppia, sci come momento di condivisione...
Non ho sposato un maestro di sci, ecco, ma un uomo di pianura che viveva questo sport con una velocità e una modalità tutte nuove per me.
Uno slow sci che mi ha destabilizzato all'inizio, innervosito qualche rara volta, costretta a rivedere modalità e stile.
Il mio tenace uomo di pianura ha, sul suo fronte, combattuto comunque una guerra silenziosa e devota contro scarponi che lo artigliavano, piste che lo preoccupavano, orari che non lo convincevano, digiuni che lo intristivano.
In trent'anni abbiamo sviluppato uno ski trekking slow che è tutto nostro, un balletto bianco fatto di ruoli precisi e di rituali che ci piace rispettare.
Come nella vita non ci perdiamo mai d'occhio, lasciando all'altro la libertà di scegliere il percorso che più lo convince, la velocità che desidera, la fantasia della giornata...
A volte l'importanza è fare una bella sciata, trovarsi nel momento giusto nel posto giusto e con la persona giusta, a costo di rivedere modalità e tempi. E questo denota in voi un grande affiatamento!
RispondiEliminaKtml: è questo il punto...fare una bella sciata e che poi sia slow non importa! Ormai sono trent'anni di affiatamento! ;)
EliminaE meno male che non hai sposato un uomo come il mio, altrimenti per amore avresti dovuto rinunciarci allo sci. Devo essere sincera però, che a me non è poi dispiaciuto così tanto ;) ;)
RispondiEliminaCiao baci
O lo avrei convertito...
EliminaBaciotto
devo purtroppo condividere una parte del post di dupont651 la sola differenza a me smettere di sciare e pesato un sacco e ancora adesso dopo quasi 28 (!settimana prossima) anni di matrimonio la cosa risulta indigesta !
RispondiEliminaBellissimo il tuo modo di descrivere lo sci ma soprattutto la vita
Lo so cara...dello sci intendo! Per i 28...AUGURI!
EliminaGrazie dei complimenti che non sono certo a chilometro zero ma sicuramente apprezzati ;)
Un caro saluto e buon nuovo anno cinese ...serpente?
Ma che bello Mìgola! Hai dipinto, con la tua solita efficacia, un bellissimo quadretto dove, molto chiaramente, si nota che il pennello è scivolato via senza incontrare ostacoli, quasi guidandoti lui la mano. Bellissimo!
RispondiEliminaGrazie Guido! :)
EliminaUn carissimo saluto!!
la prima immagine è memorabile.. ciao
RispondiEliminaGrazie...e tu sci o sci slow?
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