La montagna è fatica, fatica che ti devi appoggiare, fatica che ti abbassa lo sguardo, fatica che ti piega e ti stringe il fiato.
Lei ti guarda, ti scruta, ti lascia passare anche quando tu ti senti inadatto e piccolo e indiscreto.
Ti ascolta se vuoi parlarle ma non servono parole perchè parla la lingua dei segni, i segni della natura.
Ti accoglie, ti porta oltre e dietro ogni sasso ti obbliga ad aprire gli occhi.
La montagna è rigore, serietà, doveroso rispetto, saggio timore.
È colore, profumo che ti riempie il naso, solletica il palato. È promessa di gusto.
È verde e azzurro, bianco e grigio e altri colori ancora che il tuo occhio deve cercare e mescolare come una tavolozza divisionista.
È legno che diventa preghiera.
È una strada che si snoda e si biforca, una strada che diventa sentiero, e due e tre sentieri che si incrociano e ti lasciano seguirli.
La montagna è un libro che si legge con i piedi e con le mani, oltre che con la mente...
Senza fretta...
E il.cuore si eleva fin lassù., oltre tutto il possibile...
RispondiEliminaNon riesco a partecipare (amo il mare) ma riesco a comprendere!
RispondiEliminaquasi quasi mi verrebbe voglia !! g
RispondiEliminaMi piace la tua ultima espressione "senza fretta"; della penultima direi "col cuore e con la mente". Ma ogni volta che della montagna si parla bene, io sono s'accordo.
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