Quante volte ci si ritrova a pensare: dove ho sbagliato? Quali tasselli sono stati messi storti? Che passaggio ho saltato? Sono giorni che mi rigiro nel letto e nella mente.
A volte bastano pochi secondi per cambiare il corso di un destino, pochi secondi per vanificare anni di lavoro. Capita sempre agli altri ma invece capita anche a te.
A te che guardavi le situazioni degli altri e dicevi: povero, peccato, che tristezza, mi dispiace tanto, eh ma ci saranno state delle cose che non sappiamo, eh ma chissà cosa hanno fatto prima. Vedi, a noi non può succedere, noi siamo più comunicativi, noi siamo più tolleranti, noi.
Noi. Come tutti, come gli altri. Perchè non impariamo mai che gli altri siamo noi solo al rovescio, come immagini allo specchio, difficili da riconoscere, storti.
Invischiati in rapporti traballanti che cerchiamo di tenere in piedi come si fa con le case pericolanti: metti un palo qui, una putrella là. Senza tenere conto che sei in zona sismica, mica arriverà il terremoto, no?
Quando arriva, invece, il terremoto non hai nemmeno il tempo di metterti al riparo, resti in piedi in mezzo alla stanza e prendi l'onda e guardi il mondo che ti crolla intorno. E quando passa non sai cosa fare, ti siedi e pensi alle cose più assurde perchè sai che sarà troppo doloroso il futuro. Pensi a riempire la lavastoviglie, pensi alla polvere sulla mensola, pensi a stirare.
Smonti, pulisci, nascondi. Le macerie sono ancora tutte lì. Le ruspe sono il tempo.
Dove ho sbagliato? Probabilmente già quando si costruivano le fondamenta? Eppure qulche umarell c'era stato nel corso degli anni che aveva insinuato il dubbio: io starei attento mi sembra deboluccio là, io farei una gettata di cemento in più, fra qualche anno viene giù tutto. Ma chi li ascolta i dubbi? Chi ascolta i pensieri sussurrati negli angoli bui della mente? Sei talmente fiero di quello che costruisci. Siamo tutti così fieri. Ci hai messo così tanto impegno, energie, buona volontà, risorse che non saranno dei dettagli a rovinarti il sogno, no?
Poi arriva il terremoto e ti riporta al piano zero.
Migola,
RispondiEliminae' un post un po' difficile da capire e che leggo con ritardo. Ti dico solo che spero che le cose vadano meglio da quando lo hai scritto.
E congratulazioni per essere diventata nonna!
Ed
E io ti rispondo ancora più in ritardo, scusa. Grazie mille per le congratulazioni Ed. È un anno difficile ma passerà e forse sarà servito per crescere e migliorare. Il rapporto con i figli, quando diventano adulti, può essere molto complicato e per me in questi mesi è complicatissimo. Da un momento di gioia si è passati a momenti di difficoltà estrema e solo per incapacità di comunicazione. Ma è la vita e la affronteremo. Un abbraccio.
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