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mercoledì 23 gennaio 2019

Ci provo, torno.




Eccomi. Qualcuno ancora passa da queste parti, lo so. 
Sono io che ho smesso di passeggiare in questi luoghi. 
Senza un perché in fondo, con tante scuse e tutte fasulle. 
Ci sono stati viaggi, progetti, lezioni, incontri, cambiamenti epocali ma tutti bloggamente silenziosi.
Perchè, mannaggia, ci sono 'sti  socialcosi che ti danno la sensazione di connessione globale, l'illusione dell'aggiornamento alla velocità del pubblicato subito e dimenticato immediatamente. 
E così, lentamente, sono diventata tirchia di parole scritte e forse anche dette.
 Faccio fatica a tirarle fuori, come se costassero un grande sforzo, come se fossero inutili.
 Eppure le parole mi affascinano. Le persone che si raccontano sinceramente mi conquistano. La fantasia mi incanta. 
Cosa mi è successo? Dove è finita la mia voglia di condivisione lenta e pensata?
Mi consola un pochino la consapevolezza di non essere sola in questa crisi di scrittura. I blog latitano, chiudono, restano immobili ed ibernati per mesi, come il mio. Quindi faccio parte di un fenomeno più ampio?  Anche se fosse, cosa importa? La crisi rimane e il problema è che non mi piace. 
Cosa fare per rimettere in moto l'ingranaggio?
Una bella botta e una spinta. 
Provare a farlo andare regolarmente, nella migliore delle ipotesi tutti i giorni, per ricaricare la batteria. 
Una scommessa-blog, un tentativo, una sfida.
Un post al giorno.
 Corto, lungo, non importa. 
Un pensiero al giorno per provare a riannodare un legame vero con le parole.
 Eccomi. 
Ci provo, torno.

10 commenti:

  1. Fai bene, anzi benissimo. Così mi sento meno l'ultimo soldato giapponese nascosto nella giungla di Okinawa a guerra finita e che si ostina a scrivere ancora sul proprio blog perchè non si rassegna ad essere stato sconfitto dalla sottocultura dei twittatori che non osano spingersi oltre le 140 battute. Ora siamo in due e questa sera, se ti fa piacere, ci cuciniamo un Ramen di pesce sulla spiaggia guardando il tramonto sul Pacifico e bevendo un buon sakè per scacciare la malinconia... banzai, Sabrina e grazie di esserci.

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  2. Grazie a te compagno di avventure. Ma sei sicuro che la guerra sia finita?

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  3. Mi piacerebbe accettare la sfida. Ci proviamo?
    Intanto bentornata.

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  4. Io passo, qui ma anche da altri nella speranza di leggere qualcosa, ho visto che alcuni passano anche da me, forse anche loro sperano di leggere. Non ho scuse per il mio poco scrivere, io cerco l'argomento, il personaggio giusto e nel cercare aspetto e aspettando latito. poi succede un evento, un incontro o un colpo di fantasia e così metto insieme avvenimenti e persone come fossero un solo caso e allora non resta che cercare le parole giuste e ancora aspetto. Insomma mi lamento degli altri ma non sono un granché manch'io.
    Ciao.

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    1. Se sono tornata lo devo anche alle tue parole in risposta al mio commento...detto così sembra quasi un anatema! ;) Una latitanza di gruppo che ha moltissime cause, una battaglia che forse siamo destinati a perdere. Come intestardirsi a scrivere enciclopedie o fotoromanzi...chissà. Grazie comunque di essere qui.

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  5. bello ritrovarti, come dico sempre i nostri blog sono un po’ i nostri diari, la nostra carta sul tavolino e vanno usati quando la mano o il cuore ce lo chiedono
    un saluto a presto

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