Questa notte il cielo era grigio, un grigio fosco e minaccioso. Ad un certo momento le nubi, cariche di pioggia, si sono messe in cammino e come un branco di sardine si sono accodate una all'altra fino a formare un vortice. Lo Scettico ha detto: sarà meglio rientrare. Ma stava fermo con il naso puntato verso il centro del vortice che lentamente schiariva e lasciava presagire un cielo azzurrino.
Non avevo paura della pioggia e poi lo sanno tutti che adoro il temporale.
Così, come due setter inglesi, ci siamo fermati con il naso in punta verso il vortice.
E in maniera del tutto naturale, dal buco nelle nuvole, è spuntato Dio.
Così, con l'aria un po' stupita, senza effetti speciali, come guardasse dentro una cisterna e il volto aveva l'aspetto delle nuvole del Mantegna. Lo Scettico sorrideva.
Questa mattina sorrideva ancora mentre gli raccontavo il sogno. E dai Scettico, sono capaci tutti di sognare le pecore.