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martedì 24 aprile 2012

Oggi è il mio compleanno!

Si svegliò con la sensazione che le gambe fossero paralizzate e non sentiva più i piedi. Era un sogno, sicuramente.
Cercò di muovere le dita dei piedi e, a malapena, riuscì  a sollevare l'indice del piede, quello grosso, quello che sbatteva sempre sui sassi e c'aveva l'unghia tutta nera.
"OH!! Ninin! Son già tutti nei campi!" La voce saliva dalle scale.
Non era un sogno. Capì che era mattina, anzi era l'alba e quella era la voce del Babbo. E non era paralizzato.
 "Na' spostati! Sempre addosso stai!"
La non consistenza del materasso di foglie li faceva finire costantemente in un buco centrale e il fratello ne approfittava per accoccolarsi quasi sopra il maggiore.
 E russava.
"Na', il Babbo ha già chiamato!" Lo disse con un tono imperioso, come quello che usavano sempre gli adulti nei suoi confronti. Facendo scricchiolare le foglie, il fratello si girò dall'altra parte e borbottò qualcosa.
Rimuginò sul freddo che avrebbe sentito una volta uscito dal letto e, per consolarsi, pensò al minestrone scaldato che lo aspettava in cucina. Oggi, poi, ne avrebbe avuto una po' di più, forse.
 Oggi è il mio compleanno.
 Mi pare.
 Contò con le dita e mentalmente, come aveva detto di fare la maestra. Venti, uno, due, tre, quattro...ventiquattro! È il mio compleanno.
Rifilò un pugno nella schiena del fratello che lanciò un urlo:" Ma'!"
"Se non ti svegli le prendi anche dalla Mamma. È il mio compleanno.E avrò anche la tua parte di minestrone."
Si lasciò scivolare giù dal letto altissimo,lentamente, e l'incontro con il marmiglio provocò il classico brivido. Corse alla finestra e aprì le imposte. Era ancora buio ma la mole del Pizzo si indovinava imponente e la luna, trasparente della mattina, stava per andarsene già a letto.
 "Oh Pizzo! È il mio compleanno oggi!" Lo pensò solo perchè quelle cose, quelle di parlare al vento, mica son cose da uomini.
Si infilò i pantaloni e la maglia in fretta. Aveva fame.
"Livio aspettami! Dammi i pantaloni." Cercò i pantaloni del fratello sulla sedia, ne fece una palla e glieli tirò, facendoli finire sulla sponda in ferro.
Senza aspettarlo, scese le scale di corsa e si infilò in una cucina già affollata. Nonno, nonna, papà e mamma erano già alzati e seduti a tavola. 
Nonno fu l'unico a sorridergli. Si arrampicò sulla sedia, quella vicino a lui e sottovoce  disse:" È il mio compleanno,oggi!" Il nonno si lisciò i baffi, una volta, due volte, poi si sporse e prese un fagotto dalla credenza  e lo appoggio sul tavolo, davanti a lui. Il Babbo alzò gli occhi e le donne si fermarono un attimo, tutti guardavano il fagotto. Lo aprì e vide una fionda con il manico  tutto inciso e  c'erano anche le sue iniziali e c'era un serpente che saliva e c'era pure il muso di un topo. Sorrise guardando il nonno che aveva ripreso a mangiare. "Grazie, Nonno!"
"Vogliamo andare nei campi 'sta mattina o no?" La voce di sua madre non lasciava spazio a discussioni, mai.
"Si, Ma'!"
Avrebbe fatto morire di invidia gli altri ragazzi in piazza 'sta sera. Era il suo compleanno!




2 commenti:

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