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venerdì 2 dicembre 2022

Sono pronta, Capitano.

 Cerco di prendermi cura di me in questo momento, faccio tagliandi rimandati da tanto, troppo tempo.

Mi curo facendomi male e nel dolore c'è una specie di catarsi. Sicuramente la scelta dei tempi è sintomatica di quanto ho bisogno di pensare ad altro, focalizzarmi su cose diverse e che mi riempiano la testa e il corpo. 

Ne uscirò migliore, mi dico. Sarò diversa fuori e magari anche dentro, come se cambiare il guscio avesse il potere di cambiare anche il contenuto. Mi illudo. Ma ci provo. 

Lo Scettico supporta come sempre, rassicura, accompagna, cura e cerca di sorridere, sorridere per due. È una montagna lo Scettico, un porto, un bivacco in mezzo alla bufera, un eremo durante una catastrofe.

 Lo Scettico è nel buio, come me,  forse più di me ma accende cerini, uno dopo l'altro e si brucia la punta delle dita senza dire niente per farci luce e trovare una strada nuova che ci permetta di ritrovare la serenità.

Crea sogni lo Scettico, con la stessa costanza e forza di un generale che progetti uno sbarco. Ed io ci credo ai suoi sogni anche se sembravano così difficili. Lo ascolto e mi proietto in un mondo sconosciuto e anche un po' pauroso.

 Sono pronta Capitano, quale sarà la rotta? 

Ovunque andremo ci saranno i suoi occhi, in cui mi rifletto, da quasi quarant'anni, che mi aiuteranno a guardare lontano, perchè da sola riesco solo a guardare la punta dei miei piedi. 

Devo imparare a rialzare la testa.

2 commenti:

  1. Anche qui si cerca di far luce ma la bellezza delle tue parole non la sento forse non illumino bene o non dò la rotta giusta.
    Spero che il nuovo tempo sia più generoso e ti faccia star bene, te lo auguro di cuore.
    Ciao.

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  2. Grazie Massimo. Speriamo proprio che il tempo che verrà sia più generoso. Un caro abbraccio. Mìgola

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