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venerdì 8 aprile 2022

Tempo. Dicono che serve tempo.

 Son tempi strani. Fuori e dentro la porta di casa, caos fuori e immagini tristi dentro. 

Ma quando qualcosa si rompe dentro si ripara? 

Guardo case sventrate e finestre sospese sul nulla e penso che le macerie interne non viene a riprenderle nessuno. Non ci sono reporter per le guerre del cuore.

Nessuno viene con l'espressione seria e ti chiede: come sta? Cosa faceva mentre esplodeva la bomba che si è portata via la sua famiglia? 

Cosa facevo? Aspetti, non ricordo bene. Stavo salutando il piccolo, gli ho sussurrato: ci vediamo domani. Non c'è mai stato quel domani. 

Nessuno può fare un primo piano al cratere che è rimasto nel mio cuore e senza immagini il dolore non esiste. Non esiste e non importa a nessuno. 

E adesso, sotto tiro, devi pensare alla diplomazia. Dicono che è la scelta giusta.  

Potrebbe essere che vedremo i risultati della diplomazia tra qualche anno ma il cratere dentro impedirà ai miei sogni di crescere e darmi cibo, intanto. 

Chi ripara i crateri? Chi riempie i vuoti? Chi restituisce il sonno?

 Rispondono: il tempo. Lo dicono sempre quelli che ne hanno tanto o quelli che vivono in territori neutrali. 

 Il tempo fa crescere erbacce, appende ragnatele, deposita polvere, ingrigisce i capelli, fa cadere i denti e ti fa pisciare in un pannolone nella casa di riposo per non disturbare le infermiere. Questo è il tempo.

E tutto questo non ha niente a che fare con la guerra della televisione, se non lo aveste capito.

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