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venerdì 27 marzo 2015

Domande

A cosa ha pensato? A cosa non ha pensato?
 E salito sulla scaletta e li ha guardati negli occhi. Li ha sentiti salire, uno per uno, sorridenti, rumorosi. Tutti con il loro biglietti in mano e con un numero in testa. Ha sentito le voci dei colleghi salutare più di cento volte, augurare una buona giornata che non ci sarebbe mai stata.
 Ha contato i tonfi delle cappelliere che non si sarebbero più aperte e si è riempito gli occhi dell'azzurro tenero che avvolge El Prat de Llobregat.
Cosa si è ricordato? Cosa non si è ricordato?
 Forse non ha ricordato la tenerezza delle mattine di Natale, in pigiama, con i piedi gelati. Non ha ricordato il mare e i giochi sulla sabbia. Non si è ricordato dell'odore dell'erba dopo un temporale e del profumo dei pini, le sere d'estate.
Ha ascoltato con sarcasmo le raccomandazioni di sicurezza, forse è stato il solo ad ascoltarle mentre l'ombra dell'aereo solcava il mare di Barcellona.
Cosa ha detto? Cosa non ha detto?
 Ha raccontato della cena in un piccolo ristorante del barrio di Gràcia, ha letto numeri e confermato dati, mentre le montagne si avvicinavano. Ha ascoltato le parole del comandante, quelle che tutti aspettano di là in cabina e pochi capiscono. Ha annuito sull'ora di arrivo.
Respirava piano mentre  sfiorava la roccia, perché è una manovra delicata.
Cosa sognava il bimbo del 25 B?

10 commenti:

  1. non lo so... ma è una tragedia che mi ha scosso davvero, se penso a tutti quei ragazzi e ai neonati...

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  2. che cosa ha pensato lui non saprei...........la follia è difficile da razionalizzare...........io penso che, se vuoi morire, impiccati dentro casa tua, evita di ammazzare 150 persone! oltre che pazzo e depresso....devi anche essere cattivo!!!

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  3. Non lo cosa ha pensato e sinceramente, non me ne frega nulla.
    Penso che il suicidio sia sempre un atto di egoismo, a meno che non si sia gravemente malati.
    Il suicidio - omicidio, però, è atroce.
    Cosa hanno fatto di male quelle 150 persone per meritarselo?
    Non riesco a capire come sia possibile che la sua famiglia non abbia capito, non abbia fatto nulla per fermarlo.

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  4. Ho volato su quel cielo proprio il giorno prima e sono rimasta attonita ed atterrita. Non so a cosa avrà pensato, io ho ringraziato di esserci ancora ed avere dell'altra vita davanti non una montagna a raccogliere le mie ossa.

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  5. Una tragedia che è difficile immaginare, cara Mìgola.
    Quando penso che una mente umana arrivi a questo gesto folle, penso a tutte le vittime innocenti che ha trascinato con se.
    Ciao e buona domenica delle Palme cara amica.
    Tomaso

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  6. secondo me non è giusto dare del cattivo ad un suicida che disgraziatamente ha portato con se altra gente, innocente che non meritava di morire.
    purtroppo nessuno sa cosa passa nella mente di una persona disperata, nessuno può capire la follia del "non ritorno" di decisioni prese da una persona che si sente senza vie d'uscita, senza speranze, senza futuro.... e Mamma Avvocato posso dirti che no, la famiglia del suicida, non riesce a mettere a fuoco quando il disagio del parente oltrepassa il limite.... ci sono passata con mio fratello...
    sono vicina alle vittime ed ai loro parenti: un dramma inenarrabile, ma la mia compassione più grande va alla famiglia del coopilota...

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    1. Bè, ti credo sulla famiglia, perchè mi parli per esperienza diretta, però secondo me non ha portato con sè "disgraziatamente" altra gente, lo ha fatto di proposito, perchè ci sono infiniti modi per morire: poteva scegliere di schiantarsi con un aereoplanino, anzichè con l'aereo passeggeri.
      Per me, è cattiveria.

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  7. Ho conosciuto purtroppo diverse persone che si sono suicidate. Età diverse, diverse motivazioni. Alcune persino comprensibili e condivisibili. Ma questo no, non riesco ad accettarlo. È terribile. Terribile

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  8. Io me lo immagino lobotomizzato... e probabilmente questa è l'immagine che mi fa soffrire meno perchè non posso proprio pensarlo diversamente, non riesco a pensarlo come un essere capace di pensare, ricordare e dire qualcosa... anche solo una parola.
    Questa è una tragedia tremenda... davvero tremenda. Poteva scegliere di morire, ma non doveva scegliere anche per tutti i suoi passeggeri

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  9. Credo non ci sia molto da aggiungere: già tante parole, forse troppe sono state spese. Mi limito quindi ad osservare che mi impressiona pensare ad un bestione del genere nelle mani di un ragazzino 27enne. Anche se fosse stato sano.
    Senza nessuna ironia, osservo ancora che anche la perfetta Germania può sbagliare. Qui ieri un quotidiano titolava "Schettinen".

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