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martedì 27 agosto 2013

Sans papiers

Ho sognato che nevicava.
 Era agosto, come effettivamente è, ma nevicava a larghe falde ed io cantavo Bianco Natale, stonata anche nel sogno per dare quel tocco di veridicità che non guasta.
Ero seduta sui gradini di una stretta scalinata e un anziano signore, che scendeva le scale, mi ha fatto la carità lasciando delle monetine.
Mi sono messa a ridere e l'ho ringraziato.
Questa notte ero una clochard.

Senza fissa dimora, sans papiers, senza copertura sanitaria, senza documenti validi, tutto questo l'ho già vissuto e probabilmente ricapiterà a breve. Ci sono stati momenti in cui ho dovuto spiegare situazioni complicate a rigidi burocrati, senza ricevere mai un sorriso.
 Società d'oltreoceano con sede tedesca ma esigenze di residenza francese causa forte dipendenza dalla lingua italiana...prova a spiegarlo!
Fortunatamente sempre con le spalle ben coperte e con la certezza che, in fondo, nel bisogno, avrei potuto mandare al diavolo l'ottusa burocrazia europea e farmi curare dove, come e quando volevo.
Possibilità negata a tanti, troppi, veri sans papiers.
Straniera in terra straniera. Straniera in terra natale. Straniera in trasferta. Straniera frontaliera.
Ma non ancora clochard.

Forse nell'animo.

Nelle orecchie la voce di mamma che mi rincorre sulla porta di casa: " Mìgola, non uscirai mica vestita così?! Sembri una barbona!





2 commenti:

  1. Hai ragione, il fatto di potersi permettere una vita "vagabonda" è già una grossa sicurezza. Molte persone non hanno questa possibilità, o l'hanno persa, ed è una situazione che a me fa davvero spavento.

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  2. Cara Mìgola, i sogni ci permettono tutto ed è sempre bello avere delle vere illusioni che sono reali nel sogno...
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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