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mercoledì 15 aprile 2015

Di acqua nel deserto e codici misteriosi...

Per visitare l'Antelope Canyon ci vuole una guida navajo. Questo da circa una quindicina di anni, da quando una comitiva di turisti annegò nel canyon.




Sembra quasi macabro umorismo navajo pensare a gente che annega nel deserto, invece, qui, due volte l'anno, il mondo si trasforma e l'acqua invade con violenza primitiva questi budelli di tenera roccia, trasportando, spingendo, triturando qualunque cosa incontri sul suo cammino. Quando l'acqua  si ritira, tutto è nuovamente perfetto, liscio, ancora più bello. Pronto per noi, ignari uomini bianchi che armati di aggeggi che catturano l'anima ci infiliamo incantati in questi sacri pertugi.
Ah la guida indiana, tanto per farvi capire, sapeva fare foto straordinarie e insegnava a fotografi quasi professionisti tempi di esposizione, parlando di ISO, bilanciamenti e compensazione...





Mentre il fuoristrada corre sul sentiero, che è il letto in secca del fiume stagionale, due turisti americani dialogano con la guida. Ad un certo punto la voce dell'ormone del Montana si fa seria e profonda e in maniera formale, senza saluto militare solo per mancanza di spazio, ringrazia a nome di tutto il popolo americano il popolo Navajo per il servizio e l'aiuto importantissimo durante la seconda guerra mondiale. La guida sorride e risponde con il solito rumore di gola che mi è familiare. Sgomitata ai familiari vicini ( leggi Scettico e Tecnico). Eh? Cosa dice? Che aiuto? Sguardo vacuo dei traduttori. Boh! 
Per la guida indiana il discorso è chiuso ma per fortuna l'americano è ben contento di raccontare e così, una piccola ma incredibile pagina di storia, si apre.

La storia dei Code Talker.  Se già la sapete potete andare direttamente alle foto sotto.
 In poche parole, durante la seconda guerra mondiale,  l'esercito americano aveva bisogno di un codice segreto e indecifrabile, veloce da utilizzare. Qualcuno pensò alla lingua Navajo: difficile, con una sintassi degna del miglior Bartezzaghi, abituata alla sintesi da decenni di guerra senza quartiere e di vita dura ma soprattutto, completamente sconosciuta.
Una trentina di Navajo combatterono al fianco dei soldati americani. Potevano cifrare, trasmettere e decifrare un messaggio di tre righe, in inglese, in appena venti secondi contro i trenta minuti richiesti da una macchina dell'epoca.
Chi non era addestrato al codice, anche parlando la lingua Navajo, percepiva solo parole e verbi completamente scollegati tra loro. 
Come sempre la storia venne fuori tanti e tanti anni dopo la fine della guerra e le medaglie d'oro vennero date a quattro vecchietti duri a morire e una trentina di eredi di altri, che ormai avevano già serenamente raggiunto gli avi guerrieri nelle praterie celesti. 
Per chi fosse interessato c'è un film che racconta questa piccola parte di storia, con Nicolas Cage: Wind talker. Non assicuro una perfetta ricostruzione storica...sapete quando c'è di mezzo l'uomo bianco, bisogna diffidare.









To be continued...

8 commenti:

  1. Ricordo il particolare, che avevo visto in un vecchio film in bianco e nero in televisione, non ne ricordo il nome, sai quei vecchi film anni '50-'60 sulla II guerra mondiale, come "Quella sporca dozzina" ecc..che davano per riempire il palinsesto della domenica :D ?

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    1. Renata@ è un capitolo minore della storia...tranne per chi lo ha vissuto, chiaramente, ma io l'ho trovato intenso ed emozionante!

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  2. Un tuffo veloce in un altro mondo! Grazie!

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    1. Sabina, questo è proprio un altro mondo e quando lo lasci ne senti immediatamente una forte nostalgia...

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  3. Risposte
    1. Grazie, Cinas! Mi piace sapere che passi da queste parti...mi piace assai! :)

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  4. L'Antelope non sono riuscita a vederlo ed ammirando queste foto mi dispiace un sacco!!!!

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    1. Margherita, peccato è veramente emozionante! Ma ci sono talmente tante cose da vedere che fare tutto è impossibile!!

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