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mercoledì 30 gennaio 2013

Quando si dice: commenti creativi!

Nel bosco si incontra l’incanto dell’inverno, fra le bianche fronde e timidi passi silenziosi.
 Nel bosco tutto innevato c’è un’atmosfera quasi magica, da gustare con lentezza e nel silenzio della natura.
 Improvvisamente nel bosco dei miei pensieri cadde un ramo...poco più in là c’era un nano, un po’ brusco col basco, che mi guardava in cagnesco.
Improvvisamente mi disse: “ Scusate il GPS qui non prende...vado bene per Canazei?
Grazie a chi si è prestato al gioco: Ktlm, Carlo Volebele Vay, Cautelosa, Luoghinonluoghi, MariaTn.
Un gruppo di scrittura creativa che non si è mai incontrato ma che funziona benino.

lunedì 28 gennaio 2013

Terminate voi la frase...


Post interattivo. Terminate voi la frase come più vi aggrada. Senza limite di spazio...i vostri commenti potrebbero poi essere il prossimo post, chissà!

mercoledì 23 gennaio 2013

C'è un miracolo in Trentino...

Chi mi legge da qualche tempo è a conoscenza del fatto che Mìgola è una donna senza fissa dimora, come recita il sottotitolo, ma i miei lettori sanno anche che Mìgola ha ben chiaro, nella mente e nel cuore, da dove viene.

Il contatto con la mia terra è continuo e lineare.

 Un filo di Arianna che tengo stretto nella mano e che spero, un giorno mi riconduca a casa.

 Leggo, regolarmente, online il giornale quotidiano regionale che, qualche era geologica fa, compravo in un'edicola in fondo alla Cervara, un'edicola appoggiata in mezzo a tre strade, di fronte al negozietto del pane e allo storico negozio di frutta e verdura della Licia.
Guardo, a volte, il TG3 Regionale e ascolto, quotidianamente, Radio Dolomiti in streaming...

Ogni tanto, però, inciampo in cose che mi lasciano perplessa, qualche tempo fa fu il caso del  logo scelto per rappresentare le Dolomiti, oggi è questo:



L'inno per i mondiali di sci nordico, in Val di Fiemme, in programma per il prossimo mese.
Costo della canzoncina 84.700 euretti.
Ciliegina sulla torta, il signor Goran ha pure "riciclato" questa meraviglia che infatti aveva già propinato, pare,  negli anni Ottanta per promuovere le Olimpiadi invernali di Sarajevo.
Deve essere proprio un bel motivetto se ben due giurie lo hanno scelto...quello che più mi emoziona sono le parole, piene di sentimento, ispirate e con rime ardite...
Ascoltatelo e poi ditemi cosa ne pensate...io spero sia uno scherzo...spero sia uno scherzo...spero...


Aggiornamento

Grazie all'amico Diaolin aggiungo tutto il testo di questa poetica canzone, non vorrei che qualcuno si perdesse delle sfumature:

C’è un fiore sulle dolomiti
su, su, sulle dolomiti
tu, sei tu questo fiore che amo
andiamo andiamo
c’è una baita sulle dolomiti
su, su, sulle dolomiti
un fuochino accendiamo
andiamo andiamo
oh mia bella, per i monti tu sei fatta
oh mia bella, nella baita polenta e vino
far l’amore fino al mattino.
Com’è bella, com’è bella, com’è bella la montagna
com’è bella la mia compagna su sulla montagna
SLALOM
SLALOM
C’è la neve sulle dolomiti
su, su, sulle dolomiti
c’è la neve neve, scivoliamo
andiamo andiamo
a sciare sulle dolomiti
su, su, sulle dolomiti
nella neve ci tuffiamo
andiamo andiamo
oh mia bella, per i monti tu sei fatta
oh mia bella, nella baita polenta e vino
far l’amore fino al mattino.
Com’è bella com’è bella com’è bella la montagna
com’è bella la mia compagna su sulla montagna
SLALOM
SLALOM
Bella la notte su il trentino
chi lo vuole più a mattino
meglio meglio meglio è sciare
meglio meglio meglio è volare
c’è il miracolo in trentino
un bacio dura fino al mattino…

martedì 22 gennaio 2013

Una partita a dadi

Questa notte mi giocavo a dadi la possibilità di entrare a visitare un castello.
 A parte il fatto che si giocava con  un solo dado enorme che dava realmente i numeri, andando da uno a undici, la parte strana del sogno stava nel fatto che nel gruppo di giocatori c'erano persone che non vedo da anni e con alcune di queste avevo un rapporto praticamente inesistente già al tempo delle superiori. Tra parentesi la tizia che mi era odiosa alle superiori barava anche nel sogno e aveva mantenuto la stessa aria di supponenza che aveva allora.
Mi sono svegliata però con una strana sensazione di nostalgia perchè avevo ancora fresche nella mente le immagini e i volti di persone del passato.
 Quanti volti ci perdiamo per strada, quante belle persone ci passano accanto e non riusciamo a trettenere vicine. Le perdiamo, si allontanano, vengono triturate dal tempo e dalla nostra vita che procede come un panzer e ogni tanto tornano come fantasmi, come sogni, come flash.
Quante belle persone ho incrociato fino a questo punto del sentiero: con alcune ho fatto un tratto di strada, con altre ci siamo salutati ad un piccolo incrocio, con qualcuno ho condiviso i doni preziosi dello zaino, un bicchiere di vino e grasse risate. Qualcuno è restato solo una promessa, una possibilità piena di speranze, altri sono stati esplorati quasi completamente e appoggiati sulla mensola del tempo con la pienezza della conoscenza.
Conoscenze, amicizie, incontri, scontri, mani strette, sorrisi, occhi, profumi, abbracci...
Ci sono tutti, infilati in un grosso scatolone apparentemente disordinato, apparentemente dimenticati.
Basta sfilare dal mucchio, delicatamente, un'immagine e tutto ritorna, fresco come fosse stato ieri.
Inoltre mi chiedo quante cose non fatte, parole non dette, gesti repressi hanno fatto cambiare strada alla mia vita? Se quel giorno mi fossi attardata, se non fossi uscita da quella stanza, se non avessi ascoltato, se avessi alzato la cornetta, se ti avessi guardato negli occhi un po' più a lungo, se...
La vita come una partita a dadi, proprio come nel mio sogno.
Quindi nel sonno filosofeggio? Estrapolo? Riassumo?

A chi si ponesse domande e a chi è stato attento fin qui vorrei dire che la partita a dadi si è interrotta improvvisamente non per l'irruzione della polizia, scena che mi sarebbe di molto piaciuta ma causa sveglia dello Scettico, che suona sempre prima, quindi non so se entrerò mai nel castello.



giovedì 17 gennaio 2013

Slow ski...


Cammini lentamente, come un robot dei primi film di fantascienza, infagottato infili i guanti e prendi i bastoncini. Con il bastoncino colpisci gli scarponi per togliere la neve che ha formato un malloppo sotto la suola. Appoggi lo scarpone, punta, tacco e spingi fino al rassicurante clak della chiusura decisa dell'attacco. Improvvisamente, come una foca che è entrata goffamente in acqua, ti senti leggero, elegante, completamente a tuo agio e non vedi l'ora di scivolare, di prendere velocità, di provare curve nuove. Ti guardi in giro, prima di dare l'ultima spinta, e lo spettacolo è intorno a te, enorme teatro silenzioso. Trattieni il fiato e via.
Sciare è volare molto vicino alla terra, accettandone tutte le screpolature e le imperfezioni.
Lo faccio da quando ero una bambina e non ho nemmeno un ricordo negativo legato a questi momenti che sono sempre pura e semplice felicità.
Il mio modo di fare sci è cambiato in questi anni e parecchio...è cambiato per amore.
Da sci totale, senza se e senza ma, compulsivo, agonistico, assoluto, pluristagionale...
A sci di accompagnamento, nel senso di sci di coppia, sci come momento di condivisione...
Non ho sposato un maestro di sci, ecco, ma un uomo di pianura che viveva questo sport con una velocità e una modalità tutte nuove per me.
 Uno slow sci che mi ha destabilizzato all'inizio, innervosito qualche rara volta, costretta a rivedere modalità e stile.
Il mio tenace uomo di pianura ha, sul suo fronte, combattuto comunque una guerra silenziosa e devota contro scarponi che lo artigliavano, piste che lo preoccupavano, orari che non lo convincevano, digiuni che lo intristivano.
In trent'anni  abbiamo sviluppato uno ski trekking slow che è tutto nostro, un balletto bianco fatto di ruoli precisi e di rituali che ci piace rispettare.
Come nella vita non ci perdiamo mai d'occhio, lasciando all'altro la libertà di scegliere il percorso che più lo convince, la velocità che desidera, la fantasia della giornata...


giovedì 10 gennaio 2013

Politica in quota

Siamo in funivia, finalmente, infagottati e tutti un po' irriconoscibili con giacche che ingrossano, cappellini che ridicolizzano, bastoncini ben stretti nelle mani e un occhio agli sci che dondolano all'esterno in fila come soldatini.
Siamo in sei e dopo i primi dondolamenti della cabina che mantengono l'attenzione sul panorama circonstante, con l'occhio che spazia sulle mie montagne innondate dal sole, inizio una banale conversazione con i miei compagni di sciata:
- Saranno almeno trent'anni che non venivo al Cermis...sì sì...devo essere venuta qui a sciare l'ultima volta con mamma...immagina!
-Non lo riconoscerai più...è tutto cambiato!
-Trent'anni...
Il signore seduto al mio fianco  è over settanta ma ha la fisicità forte e giovanile della nostra gente di montagna e la tenuta da sci denota una frequentazione assidua delle piste. Mi ascolta guardando fuori dal finestrino poi non resiste:
- Trent'anni?? E perchè poi? En do te sei stada?
Lo guardo con simpatia sentendomi a casa e gli sorrido.
-Sono partita all'estero tanti anni fa ormai...
- Ah...alora...e dove te sei adess?
- A Strasburgo.
Mi guarda serio, dritto negli occhi:
- No te sarai miga una de quei magna-magna del Parlamento?!
Scuoto la testa e lo rassicuro.
Guarda il bosco che scorre sotto di noi e torna alla carica:
-Ma ti che te sei la a Strasburgo, dime chi devo votar adess a febbraio!
Mi diverte l'idea che la mia vicinanza fisica al palazzo vetroso mi innalzi al ruolo di maître à penser per qualcuno.
La funivia rallenta e si infila nella stazione di arrivo.
- No star a spetar altri trenta ani adess eh! Bon di!
- No, torno presto!


Ps:
Chiedo scusa per il dialetto che ho osato utilizzare in questo post! Se i miei puristi della lingua dialettale (e sono almeno due che  bazzicano da queste parti!) vogliono correggere...ne sarei molto contenta. Per i non autoctoni credo sia tutto molto comprensibile ma sono disponibile per eventuali chiarimenti.

mercoledì 9 gennaio 2013

Ancora auguri...

Caro blogghettino

cosa ti posso augurare per questo 2013?!
Potrei augurarti centinaia e centinaia di lettori  fissi, migliaia di contatti al mese, un articolo tutto dedicato a te su qualche patinata rivista femminile molto fashion, con due o tre foto mie  dove appaio straordinariamente sofisticata. Augurarti di essere invitati, tu ed io, a qualche comparsata in programmi pomeridiani dove, con voce impostata, direi cose intelligentissime e incomprensibili ai più.
 Potrei augurarti di diventare un punto di riferimento del mondo culturale, di essere linkato in articoli di settore o di essere nominato in una pagina di Wikipedia, come primo blog ad aver rivelato una qualche teoria rivoluzionaria e aver cambiato il corso della storia.
 Potrei augurarti di diventare argomento di qualche lezione universitaria tipo:" il neologismo metalinguistico nel contesto innovativo dei blog d'avanguardia". Potrei...
Ma ti voglio troppo bene.
Ti guardo.
 Guardo gli avatar dei miei quindici, ho detto quindici( grazie!), lettori fissi a cui voglio molto bene, guardo le statistiche decorate con grafici stenti, stenti, che sembrano piantine senza acqua, guardo le parole chiave per la ricerca e sorrido pensando agli sballati che se le inventano, guardo la semplicità della tua grafica e, tutto questo, mi piace.
Mi piaci così blogghettino. Come le vecchie ciabattine da casa, l'accappatoio un po' logoro ma caldo e assorbente come si deve, la coperta che sparisce nell'armadio quando c'è gente, il maglione sformato, lo spazzolino da denti che andrebbe cambiato ma accarezza le gengive...
Mi piace questa atmosfera di casa dove sono me stessa e, anche se non sono sofisticata e intellettuale, sono a mio agio.
Aspetto i miei lettori come si aspettano gli amici e accolgo tutti con piacere. In sei anni di esistenza non abbiamo mai avuto seccatori, provocatori, gente maleducata...vorrà dire qualcosa, no?
Quindi, caro blogghino, ti auguro un sereno anno di navigazione senza grandi trasformazioni, di restare un posto discreto di chiacchere e pensieri, di ricordi, di nostalgia e di allegria, di poesia e tutto quello che ci verrà in mente di scrivere in questi prossimi dodici lunghi mesi. Ci cureremo a vicenda, ci racconteremo quasi tutto, ci consoleremo, ci stupiremo di qualche tuo collega buffo, ammireremo i grandi blog cinque stelle e applaudiremo i post intelligenti...come abbiamo sempre fatto.
Buon Anno, blog... e buon anno ai nostri fantastici quindici!